Animali in condominio? La legge è dalla parte dei padroni


L'ipotesi più frequente si verifica quando nel condominio c'è un regolamento preesistente, che vieta il possesso di animali in genere. Un simile divieto è illegittimo in assoluto, in quanto "le norme del regolamento non possono in alcun modo menomare i diritti di ciascun condomino"
I motivi più frequenti che inducono a contestazioni in ambito condominiale sono: oltre a sporcare le aree condominiali, all'abbaiare ed ululare in ore inopportune, si può verificare il comportamento pericoloso di alcuni cani, specie se lasciati liberi senza museruola, o, più semplicemente, la presenza di persone che non amano gli animali.
Inoltre, il disturbo (l'abbaiare) e le immissioni (odori vari, bisogni fisiologici) devono ritenersi illeciti solo quando la loro intensità e la loro frequenza sono tali da causare l'insofferenza o provocare disturbi alla quiete o malessere anche a persone di normale sopportazione, poiché ciò costituisce un uso anormale del diritto di proprietà.
La legge quindi nella maggior parte dei casi è dalla parte dei padroni, però ci si tiene a ricordare che l’educazione e il senso civico devono comunque prevaricare, onde evitare spiacevoli disagi per tutti.

Erica Lampognani