Cuccioli a Natale? Una regalo pericoloso

Qulache consiglio per evitare cattive sorprese

A Natale aumenta l’egoistica ricerca di cuccioli da regalare, qualcuno allora pensa di andare a fare un giro al canile ma, un regalo deve essere di un certo livello, inoltre, i randagini del canile sono spesso già adulti.Che fatica trovare quello che può essere “il migliore” secondo le esigenze, gusti e denaro. Inizia così una ricerca spasmodica, telefonate ad amici, parenti. Il giro tra i negozi di animali inizia generalmente all’ora di punta quella in cui si esce dal lavoro.

Caos, stress e indecisione ultimamente pare siano elementi base per un buon regalo di Natale. Il “regalo” finalmente sarà consegnato: una testolina uscirà da un bel cesto di vimini con tanto di fiocco rosso. Le coccole che riceverà  saranno infinite; il suo nome risuonerà per casa, sarà mostrato a chiunque, vicini del piano di sotto, sopra, amichetti, zii e conoscenti vari... Un tripudio di amore da dare e ricevere... Ma poi Natale passa e l’Epifania si porta via feste e giorni di vacanza. Lavoro e scuola ricominciano e dopo qualche mese, anche i più tenaci, scoprono che quel “regalo” ha bisogno di tante cure, al di là del cibo, dell’affetto, dei giochi e dello stare bene. Innegabilmente nella rubrica quotidiana della nostra vita ci sono un’infinità d’impegni, così, portare a spasso un cane, provvedere ai suoi bisogni quotidiani, pulire la lettiera del gatto, portarlo dal veterinario, diventa davvero difficile, non tutti sono in grado di farlo! Tutto ciò non vuole dissuadere dal desiderio di avere un animale a chi ne è davvero intenzionato anzi; i nostri amici sono un’esperienza unica e gratificante, vuole solo far riflettere sul fatto che la frenesia delle feste può portare a decisioni affrettate che immancabilmente andranno a creare problemi futuri a noi e al peloso in questione, oltretutto è risaputo, che in questi periodi si rischia di prendere anche grosse fregature, quindi per un regalo o un capriccio si può considerare magari un bel peluche, costa decisamente meno, si lava con facilità, e si presta benissimo, una volta passata l’euforia, a diventare un grazioso complemento d’arredo.

Rubrica a cura di
Erica Lampognani