Lo sfruttamento animale nel mondo, tra allevamenti intensivi e pratiche crudeli

Fin dall’antichità l’uomo si è sempre servito degli animali per cibarsi, vestirsi, spostarsi e lavorare. Ma è solo con l’introduzione della moneta che l’essere umano ha imparato a trarne profitto per arricchirsi e divertirsi.

Abbiamo già parlato precedentemente dello sfruttamento animale nei delfinari, parchi acquatici, nei circhi e nei parchi zoologici dove vengono detenuti animali strappati al loro abitat naturale e, sin da cuccioli, costretti ad una vita di reclusione e a compiere azioni innaturali. Vorremmo soffermarci su altre forme di prigionia fisica e morale che subiscono gli animali per mano dell’uomo cominciando  dall’allevamento di animali destinati alla nostra sopravvivenza che, col passare degli anni, ha assunto forma di tortura vera e propria grazie agli allevamenti intensivi. Animali e selvaggina cresciuti in gabbie o in spazi angusti, privati della possibilità di cibarsi e di muoversi in libertà. Non possiamo certo dimenticare le barbarie subite dalle oche, allevate e ingozzate fino a far loro scoppiare il fegato solo per soddisfare i palati più fini.  Altra forma di sfruttamento animale è rappresentata dalle tradizioni o usanze ormai radicate da secoli nella cultura di alcuni paesi. Le corride in Spagna, crudele combattimento uomo-animale dove il toro viene trafitto a morte. Negli Stati Uniti abbiamo i rodei dove cavalli o bovini vengono cavalcati fino allo sfinimento. Sempre negli Stati Uniti l’annuale giorno del Ringraziamento vede lo sterminio di numerosi tacchini che finiscono con l’imbandire le tavole. Purtroppo anche nel nostro paese per la celebrazione della Pasqua migliaia di agnelli vengono portati via alle loro madri e condotti al macello tra mille sofferenze. Altri esempi sono gli ippodromi e i palii, dove i cavalli vengono stressati e costretti a correre con ogni tipo di condizione climatica e abbattuti se, a seguito di cadute o ferimenti, non vengono ritenuti più idonei. Le corse degli animali da cortile o da soma si tengono anche nelle sagre, fiere e feste di paese dove purtroppo è possibile vedere animali vivi in esposizione o in vendita stipati in gabbie piccolissime. E cosa vogliamo dire della caccia e pesca definita “sport venatorio”? dove non solo la selvaggina ci rimette la vita ma a volte gli stessi cani dei cacciatori sono vittime dei fucili! Con l’avvento del turismo, anche i paesi più poveri hanno imparato a trarre profitto dalle risorse animali. Nei paesi arabi per pochi soldi si possono cavalcare cammelli e dromedari, mentre in Tailandia, è possibile toccare e fotografare felini e primati tenuti rigorosamente a catena. Serpenti tenuti in cestelli ed elefanti che, per il divertimento del turista, sono costretti a giocare a palla. Per suscitare il pietismo nel prossimo gli animali vengono sfruttati per l’accattonaggio, in prevalenza cani e gatti, spesso trascurati e in condizioni igieniche precarie, ma anche volatili ai quali sono state spezzate le ali per impedire loro la fuga. Ma la perversione umana non ha limiti e raggiunge il suo apice con la zooerastia, meglio conosciuta come pratica sessuale uomo-animale. In questo campo si spazia dalla pornografia (film), alla violenza domestica, fino alle case di tolleranza di alcuni paesi del nord Europa dove è possibile abusare sessualmente degli animali. Purtroppo in Italia le statistiche della Procura ci informano che viene aperto un nuovo fascicolo per reati contro gli animali quasi ogni ora. Dal traffico di cuccioli (non ancora svezzati e quasi sempre malati importati dall’est Europa), alle corse clandestine di cavalli o alle lotte fra cani nonché il commercio di animali esotici. Ci troviamo di fronte ad una criminale abitudine che non accenna a diminuire portata avanti dalle zoomafie. Volutamente, non parliamo della vivisezione, argomento che affronteremo a parte. Gandhi diceva che la civiltà di un popolo si misura anche dal modo in cui tratta gli animali...riflettiamoci... chi è il vero animale?