Il Parco Agricolo Sud si fonde con il Parco Nord , Fusco: «Hanno ucciso il più grande distretto agricolo esistente»

Solo Opera, Cisliano e Corsico votano no alla fusione tra parco sud, nord ed altri minori

Dopo il Direttivo anche l’Assemblea dei sindaci del Parco sud vota per l’unione dei parchi della macro-area che Regione Lombardia ha individuato per Città metropolitana. Così dopo l’unanime contrarietà manifestata al primo tentativo lo scorso anno quando Direttivo e Assemblea dei Sindaci del Parco Sud, Consiglio e Conferenza metropolitana, alcuni consigli comunali e persino il Consiglio regionale, con il loro dissenso portarono all'eliminazione della contestata norma della legge istitutiva di Città metropolitana che prevedeva un solo parco, adesso a dire no sono rimasti solo due sindaci, Ettore Fusco di Opera e Luca Durè di Cisliano, che hanno presentato una proposta alternativa, oltre alla delegata del Comune di Corsico che si è astenuta sulla proposta alternativa ma ha votato contro la fusione.
«Oggi consegniamo al Consiglio metropolitano – dichiara Michela Palestra, Presidente del Parco Agricolo Sud - una decisione importante. L’intento è quello di mantenere le peculiari e differenti identità dei Parchi ma anche di mettere a “sistema” le “buone pratiche” che i Parchi stessi hanno sviluppato, tramite sinergie e economie di scala. E’ un passo importante, come la larghissima maggioranza con cui abbiamo approvato questa deliberazione dimostra, che va nella direzione di un futuro “parco metropolitano” già presente nel Piano Strategico della Città metropolitana. Ci siederemo al tavolo con Regione Lombardia a discutere il futuro delle aree verdi – conclude Michela Palestra - dando il giusto peso ai valori prescrittivi oggi approvati che sono la sintesi di quanto raccolto dai nostri territori e dai portatori d’interesse in un capillare lavoro di ascolto, partito dal “basso” e portato a termine nonostante le tempistiche molto stringenti volute dalla legge regionale». Nel Direttivo del Parco, in cui rappresenta i sindaci, era toccato al solo Fusco scontrarsi, mentre nell'assemblea plenaria a restare coerentemente dalla parte della difesa delle peculiarità del Parco Sud, fino in fondo, con il Sindaco di Opera anche il collega Durè di Cisliano.
«Incredibile come a sinistra siano in grado di ribaltare la frittata – commenta adesso il Sindaco Fusco – quando a distanza di un solo anno sono riusciti a inculcare prima un’idea ai loro sindaci e poi a ribaltarla completamente per opportunismo. In entrambe le occasioni hanno fatto passare la Regione per il nemico contro cui schierarsi: Nel primo caso perché la proposta di legge di inquadramento della Città metropolitana era competenza della Regione, anche se unire i parchi era una richiesta partita da Palazzo Isimbardi, mentre anche adesso che la Regione chiede ai parchi di fare proposte sono addirittura riusciti a fare passare il messaggio per cui piuttosto che farsi imporre qualcosa dalla Regione sia meglio dire la propria. Un dire la propria, però, allineato esattamente con quanto secondo loro la Regione vorrebbe fare se non arrivassero proposte dal territorio. Vai a capirli…». Proprio su questo Fusco ha sottolineato incoerenza e pressapochismo da parte di molti «perché come si fa a dire – aggiunge infatti il leghista Fusco – che piuttosto che farci imporre un unico ambito dalla Regione lo proponiamo noi?».
Per provare a salvare l’indipendenza del Parco il Sindaco di Opera ha proposto all'aula un emendamento alla delibera, che per il passaggio definitivo dovrà essere vagliata dal Consiglio metropolitano, bocciato però dalla maggioranza dei presenti. Solo Opera e Cisliano si sono espressi per proporre a Regione Lombardia che i due parchi restino entità distinte e separate mentre Paolo Bianchi di Mediglia ed un delegato del Sindaco Errante di Corsico si sono astenuti.
«Si ricordino i cittadini del Parco Sud – chiosa il leghista Fusco - quando sentiranno i loro sindaci riempirsi la bocca di tutela dell’ambiente e del parco agricolo che solo il sottoscritto – dice Fusco – ed i rappresentanti di Cisliano e Corsico, Durè e la delegata di Errante, si sono opposti con il voto contrario mentre gli altri si giustificavano per il voto favorevole dopo essersi espressi in modo contrario fino al giorno prima. Probabilmente, quando arriva l’ordine di partito bisogna scattare sull'attenti».
Le ragioni di Fusco trovano fondamento nella convinzione che la nuova configurazione dei Parchi, porterà ad avere una macro-area che comprende il Parco Agricolo sud Milano e il Parco Nord Milano più tutti i parchi minori, i fontanili e le riserve naturali annullando, di fatto, le sette divisioni territoriali attive fino ad oggi. Inoltre secondo Fusco, la macchina costosa di gestione del Parco Nord graverà anche sui comuni del sud Milano che non gestiscono un parco di fruizione, come quello nord, ma un distretto produttivo che è la più grande area agricola protetta d’Europa. «È come  mischiare merli con tordi o mangiare cavoli a merenda - ribadisce il Sindaco – cosa che forse a molti è necessaria per cambiare le regole restrittive che fino ad oggi hanno tutelato il Parco sud ed impedito che la campagna venisse sostituita dal cemento di case, fabbriche e centri commerciali. Ma se neppure le associazioni per il Parco sud e quelle ambientali ed agricole hanno mosso un dito per salvare i nostri territori ci penseremo noi a difenderlo, fino – conclude l’esponente leghista - all'ultimo, sostenendo al Pirellone le nostre ragioni».