Mediglia non ha le risorse per accogliere parte dei 300 immigrati assegnati a Peschiera

Il Sindaco Paolo Bianchi sfila Mediglia dai comuni che Peschiera vuole mettere in rete per l'accoglienza diffusa

Il Sindaco e il Vice Sindaco di Mediglia

Il Sindaco e il Vice Sindaco di Mediglia Paolo Bianchi e Gianni Fabiano

«Si respinge ogni totale ipotesi di collaborazione»

Le dichiarazioni del Sindaco di Peschiera Borromeo, Caterina Molinari  che ha ipotizzato un accoglienza diffusa di 300 immigrati, in rete con altri comuni vicini, ma sopratutto con Mediglia soggetto interessato ,per l'immediata vicinanza della frazione medigliese di Robbiano, non sono state accolte con favore dal Sindaco di Mediglia Paolo Bianchi.
È notizia di qualche giorno fa che il  Prefetto di Milano Alessandro Marangoni voglia utilizzare l'area demaniale al confine fra Peschiera e Mediglia per accogliere almeno 300 immigrati in attesa del riconoscimento o meno dello status di profughi.
Il 6 luglio 2016, è apparso un comunicato stampa sul sito istituzionale dell'Ente, che fa il punto sull'accoglienza voluta dal Prefetto e sulla richiesta di collaborazione del Sindaco di Peschiera Caterina Molinari.

«In merito alle dichiarazioni di stampa del sindaco Molinari di Peschiera Borromeo, uscite negli ultimi giorni, circa un eventuale accoglimento di migranti sul territorio comunale di Mediglia, si intende precisare quanto segue.
Il comune di Mediglia nella persona del Sindaco pro-tempore, Paolo Bianchi, già lo scorso mese di febbraio, e precisamente il giorno 4, ha risposto con una lettera protocollata indirizzata al Prefetto di Milano, a seguito di un'espressa richiesta di quest'ultimo.
Nella lettera, oltre a toccare varie argomentazioni di contrarietà all'accoglienza dei migranti sul territorio di Mediglia per questioni logistiche e organizzative, si faceva chiaramente notare a Sua eccellenza il Prefetto di Milano che il Comune di Mediglia non disponeva di stabili e locali per poter accogliere chicchessia.
Questo, come già detto non per questioni ideologiche o preconcette, ma semplicemente perché l'organizzazione molto frazionata del territorio comunale non permette un'accoglienza di persone che necessitano di essere seguite quotidianamente, considerando il contesto da cui provengono.
Inoltre non avendo disponibilità di spazi comunali da poter adibire a ciò, diventa assolutamente improponibile una tale ipotesi.
Se a questo si aggiunge che, come responsabile legale dell'amministrazione comunale e avendo la responsabilità della gestione di 12.000 cittadini, si ritiene di poter affermare che altre sono le priorità che un sindaco debba mettere nella propria agenda per il benessere dei propri concittadini.
Innanzitutto la sicurezza, che rischierebbe di essere compromessa da tali insediamenti, se non debitamente controllati in un territorio così frazionato come quello di Mediglia.
Tali controlli l'amministrazione  comunale di Mediglia non potrebbe garantirli tramite la propria polizia locale, che, considerando l'esiguo numero di uomini, è impegnata in altre azioni di controllo del territorio.
Il Comune di Mediglia è impegnato in altre azioni per garantire servizi ai propri concittadini in materia di servizi sociali e sicurezza sul territorio, non conciliabili con un'opera di accoglienza scriteriata.
Si precisa peraltro che già una dozzina di profughi sono accolti sul territorio comunale presso strutture e appartamenti di privati cittadini, che hanno stipulato contratti con cooperative assegnatarie di bando ministeriale.
Tutto ciò viaggia in una direzione a sè stante per quanto concerne una corretta collaborazione, in termini di sinergia, con l'amministrazione comunale.
Addirittura si specifica che il Comune Mediglia è venuto a conoscenza di tali residenti solo dopo che il privato aveva chiuso il contratto con la cooperativa e quindi ne veniva richiesta la residenza all'anagrafe comunale.
Tale organizzazione dimostra in maniera inconfutabile che non vi è un vero e proprio piano concordato con le amministrazioni comunali e soprattutto con la popolazione residente, per far sì che questi profughi si possano inserire correttamente nel tessuto sociale in cui dovrebbero essere accolti.
Venendo invece allo specifico, riguardo alle affermazioni fatte dal sindaco di Peschiera Borromeo, Caterina Molinari, all'atto del suo insediamento, si specifica che nulla è stato chiesto in merito ad un'eventuale accoglienza all'amministrazione comunale di Mediglia da parte del comune di Peschiera e del suo sindaco.
Si precisa tra le altre cose che il sottoscritto sindaco di Mediglia non ha il piacere di conoscere personalmente, né tantomeno di aver parlato con l'attuale sindaco di Peschiera Borromeo.
L'unico incontro che è stato per ora fissato col Sindaco di Peschiera sarà in data 19 luglio per discutere della problematica inerente la cava di Peschiera in località cascina Fornace, che crea notevoli disagi di carattere olfattivo soprattutto ai residenti della frazione di Bettolino di Mediglia.
Da ciò quindi non si capisce come si possano fare tali affermazioni, in totale spregio della autonomia amministrativa e decisionale del Comune di Mediglia e nell'assoluta mancanza di rispetto dei cittadini medesimi.
Per quanto sopra affermato, quindi si respinge ogni totale ipotesi di collaborazione in merito ad una improbabile accoglienza di profughi assegnati al Comune di Peschiera nel territorio comunale di Mediglia.
A fronte di ciò e per rimarcare ancora una volta la propria contrarietà, si rimanda il tutto a quanto già inviato tramite protocollo comunale alla prefettura di Milano il 4 febbraio u.s.».

Firmato:
IL SINDACO
Paolo Bianchi