Il Comune di Milano assume 450 persone a tempo indeterminato per i servizi all’infanzia

Garantita così la continuità didattica per scuole e nidi a diretta gestione comunale

Sala: «Milano investe sul futuro»

450 assunzioni a tempo indeterminato di educatrici ed educatori dei servizi all’infanzia del Comune di Milano. È questa l’importante novità approvata nell’ultima riunione di Giunta e resa possibile dall’impegno del Governo in merito alle recenti novità introdotte dalla riforma della Pubblica amministrazione. Queste assunzioni permetteranno di garantire ai 28mila bambini che ogni anno frequentano le scuole e i nidi a gestione diretta del Comune la qualità e la continuità dei servizi educativi, con una maggiore compresenza effettiva degli insegnanti e progetti didattici sempre più mirati. «Grazie alla riforma della Pubblica Amministrazione – dichiara il sindaco di Milano, Giuseppe Sala – i nostri concittadini più piccoli potranno contare sull’effettiva presenza di educatrici di ruolo e dunque su una continuità didattica fondamentale per la loro formazione. A questo si aggiunge la possibilità di una migliore organizzazione del servizio e di un lavoro più affiatato del personale, che potrà così progettare e gestire le attività senza doversi riorganizzare di anno in anno o addirittura in corso d’anno scolastico». Per quanto riguarda l’offerta di servizi all’infanzia del Comune di Milano, la città è suddivisa in 81 unità educative, che al loro interno comprendono 175 scuole dell’infanzia (872 sezioni), 104 nidi (5.732 posti), 39 sezioni Primavera, 1 centro prima infanzia, 9 strutture per il ‘Tempo per le famiglie’ e 2 ludoteche. «Non solo a Milano, ma in molte città italiane - sostiene il ministro per la Semplificazione e la Pubblica amministrazione, Marianna Madia –, si è cronicizzato il fenomeno che vede un utilizzo strutturale e reiterato di personale educativo precario che oltretutto aveva già superato selezioni pubbliche. Questa situazione è un fattore di incertezza ingiusto e dannoso sia per gli insegnanti che per i bambini e genitori. La norma che ha consentito lo sblocco delle assunzioni è nata dalla volontà di rispondere ad un bisogno delle persone, in questo caso delle famiglie e degli insegnanti».
Redazione Web