Milano, bambina nata con tumore più grande del cuore

Ha subito la prima operazione quando ancora si trovava nella pancia della mamma, poi ne ha subita un’altra a soli 10 giorni di vita ed è sopravvissuta

La storia a lieto fine di una bambina già sotto i ferri prima di venire al mondo

Milano, ha iniziato a combattere ancor prima di venire al mondo, quando le analisi evidenziarono la presenza di un tumore benigno che avvolgeva cuore e polmoni.  Si trattava nello specifico di un “teratoma a componente mista solida-cistica”, ovvero una massa che, sebbene benigna, avrebbe potuto provocare gravi danni. Quando era ancora in utero,  il tumore strava cingendo e stringendo sempre più gli  organi della piccola, così si è deciso di operarla quando la madre si trovava al solo quinto mese di gravidanza. La prima operazione è avvenuta  presso il Policlinico di via Sforza  che ha dedicato al caso un'equipe multidisciplinare composta da ginecologi, neonatologi e chirurghi.

 La nascita è avvenuta prematuramente, con taglio cesareo, alla 34esima settimana di gestazione presso la clinica Mangiagalli. I medici hanno usato una procedura particolare, chiamata "Exit", ovvero hanno estratto la piccolina dall’utero ma senza tagliare il cordone ombelicale, mantenendo così il legame con la placenta. Una tecnica necessaria alla sopravvivenza della neonata, che con i polmoni schiacciati non avrebbe potuto continuare a respirare. È a soli 10 giorni dalla nascita “parziale” che la bambina è tornata nuovamente sotto i ferri per due ore, durante le quali l’equipé ha eliminato la massa che circondava la superficie cardiaca. I chirurghi che hanno seguito il caso sono Ernesto Leva, primario della Chirurgia pediatrica del Policlinico, e Giuseppe Pomè, cardiochirurgo pediatrico in forza in un'altra struttura, il Policlinico privato San Donato, i quali non avevano mai assistito a una forma così rara di tumore.
Ora la piccola sta riacquisendo le proprie forze e aspetta di essere dimessa, per un perfetto lieto fine.