Milano: cinque panchine di Expo installate nel Giardino delle Culture

Prosegue il piano del Comune di Milano di “riciclare” per la città alcuni pezzi dei padiglioni dell’Esposizione

Le panchine del padiglione tedesco ricollocate a Milano

Le panchine del padiglione tedesco ricollocate a Milano

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Sebbene Expo 2015 sia ormai un lontano ricordo, alcuni suoi “frammenti” continuano a vivere a Milano. Cinque panchine del padiglione della Germania sono infatti state istallate nel Giardino delle Culture, in via Morosini, ex area dismessa in zona XXII marzo riqualificata dal Comune grazie alla mobilitazione dei cittadini e il contributo di imprese private. Le panchine arredavano l’area pic nic realizzata sul terrazzo nel retro del padiglione tedesco, che ha ottenuto il record di visitatori. Si tratta di manufatti in legno realizzati dall’impresa italiana di artigianato Corno, che ha impiegato solo pannelli di multistrati di abete e massello di larice opportunamente trattati per resistere alle intemperie e ai raggi solari. In particolare le panchine sono impreziosite da fioriere e sono costruite secondo il modello sceslong che consente alle persone di distendersi. La Germania è stata così il primo Paese ad accogliere la proposta del Comune di trasferire in città parti dei padiglioni, ma sarà probabilmente seguita da altri Paesi. L'assessore ai Lavori pubblici e Arredo urbano, Carmela Rozza, ha infatti affermato che il Comune sta lavorando per far arrivare in città altri pezzi di architetture e arredi che hanno abbellito l'Esposizione Universale. Un esempio sono i portali del padiglione del Belgio che dovrebbero essere installati in una piazza ancora da definire, mentre alcuni oggetti del padiglione del Vietnam potrebbero essere ereditati dal quartiere Bonola. A breve sarà poi realizzato un progetto di ricollocazione del verde dal sito di Expo in diversi plessi scolastici della città, che verrà eseguito con la collaborazione di Cogeser Spa. «Abbiamo proposto al Comune di Milano una partnership per recuperare il verde dei padiglioni del sito espositivo che rischiavano di andare distrutti – ha sottolineato Giuseppe Chiarandà, amministratore unico di Cogeser Spa -, proprio perché di Expo 2015 rimanga memoria in primo luogo nel territorio che ne è stato il promotore».
Redazione Web