Milano, è invasione di alghe per il caldo: Navigli e Idroscalo sembrano paludi

Mentre l’estate “infinita” causa l’invasione di alghe nei Navigli, anche l’Idroscalo continua a combattere contro il “Patamogeton”Pusillus”

Agosto, Idroscalo, emergenza Patamogeton

Agosto, Idroscalo, emergenza Patamogeton

In questo settembre-luglio entrano ancora in azione le "barche-spazzino"

Il clima (e i pochi fondi per la manutenzione) hanno reso i bacini d’acqua milanesi e di provincia una palude. I Navigli possono ringraziare la loro posizione centrale nella movida cittadina, ma per l’Idroscalo è un’altra storia. Ad unirli è una vera e propria invasione di piante acquatiche, le quali, grazie al caldo fuori stagione, continuano a crescere rigogliosamente. Per questo motivo, nel corso di un settembre che pare essere luglio, sono nuovamente entrate in azione delle speciali barche-spazzino. Si tratta di una sorta di mietitrebbiatrici acquatiche in grado di svolgere una doppia funzione: da un lato raccolgono i rifiuti e l’erba in superficie, dall’altro hanno delle lame che riescono a falciare le alghe in profondità. 

A Milano si cerca di ripulire i Navigli in tempo per il gran fondo di sabato, ma qui oltre alle piante c’è anche un’ulteriore emergenza, quella rifiuti, soprattutto nei fine settimana. Dal fondale quindi riemerge di tutto da bottiglie di vetro a oggetti. Comunque i cittadini sono stati rassicurati del fatto che tali piante non sono dannose, e che si tratta solo di un fenomeno naturale, che scaturisce dalla somma caldo più luce. 

La pianta acquatica che invece fa dannare gli addetti ai lavori all’Idroscalo è il “Patamogeton”, in grado di mettere le radici sul fondale, anche in profondità, sviluppandosi fino alla superficie in grovigli intricati e difficoltosi da debellare. Al “Mare di Milano” l’emergenza è stata una costante fin dai primi caldi di maggio-giugno, ma i fondi per entrare in azione con sommozzatori e barca-spazzino sono arrivati solamente il 9 giugno. Frequentando l’Idroscalo anche a luglio e ad agosto, le acque in certi punti erano soffocate letteralmente dalla pianta infestante, rovinando così l’estate dei suoi frequentatori. Solo una barca a disposizione per ripulire un bacino simile è davvero troppo poco, inoltre i sommozzatori preposti sono diminuiti del 70%. 

L’annosa questione di degrado all’Idroscalo coinvolge interamente la superficie acquatica e non. Anche l'area verde è lasciata a se stessa, per non parlare dei percorsi ciclo-pedonali, inoltre il pavè in zona tribune è dissestato e alcuni bagni non funzionano. Il Parco versa in condizioni a dir poco pietose per le sue potenzialità. I problemi sono iniziati quando la gestione del bacino è passata a Città Metropolitana, ereditando una poca chiarezza nella redistribuzione dei compiti. Basti pensare che L’Idroscalo ha addirittura sfiorato la chiusura, e ancora oggi per riuscire a gestirlo viene investita la metà dei fondi minimi necessari. 
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La "barca-spazzino" in azione sui Navigli