Milano, la proposta scioccante dei Radicali

I Radicali vorrebbero creare in città delle apposite stanze protette dedicate agli eroinomani, seguendo l'esempio europeo

Una

Una "stanza del buco"

«I drogati ci sono comunque, non faremmo altro che toglierli dalla strada»

Fa discutere la proposta shock del consigliere dei Radicali Marco Cappato, che avrebbe proposto la creazione di stanze da destinare agli eroinomani. Un’apertura alla “libertà di drogarsi in ambiente controllato” che stride con l’incremento preoccupante del consumo di eroina, che invece dovrebbe essere contrastato. In un’intervista andata in onda su RepubblicaTv, Marco Cappato ha dichiarato: «Purtroppo la gente si droga. Sicuramente non siamo più alla situazione di massa degli anni '70, ma i numeri da molti anni non diminuiscono più». La situazione che vede un’ampia diffusione di eroinomani si può constatare anche in città quali Melegnano, che ormai da più di un anno fa i conti con costanti ritrovamenti di siringhe, dai parchi giochi ai parcheggi. 

L’idea dei Radicali è semplice: dato che osteggiare i tossicodipendenti, facendoli desistere dal consumo di eroina è difficile, a questo punto forniamo loro delle “stanze del bucodotate di infermiere e siringhe sterilizzate volte ad evitare di contrattare diverse malattie, tra cui l’Hiv. La paura è che le suddette stanze protette incoraggerebbero il consumo di droga invece di contrastarlo. Una sorta di “incentivazione ad assumere eroina” facendo affidamento sulla legalità delle stanze e sulla pulizia delle stesse, per «ridurre i pericoli per loro e per tutta la popolazione». Come per le “case chiuse”, non basta però nascondere un problema per far sì che questo scompaia, anche se sono già 74 le “stanze del buco” in Europa. Marco Cappato però rassicura: «L'obiettivo è recuperare queste persone alla società, non certo quello di rendere più facile la loro dipendenza dalle droghe. I drogati ci sono comunque, con le stanze del buco -conclude - non faremmo altro che toglierli dalla strada, da zone pericolose per loro e non solo, e provare a reinserirli».