Il territorio paullese e quello zelasco saranno ancor più interconnessi, grazie ad un altro percorso che andrà ad aggiungersi alla rete ciclopedonale che collega i territori dei due Comuni. Nei giorni scorsi, infatti, è stato aperto il cantiere che dovrebbe unire i condotti viari per pedoni e ciclisti dei due Comuni confinanti, interrotti all’altezza del cavalcavia che sovrasta la Tangenziale Est Esterna di Milano. Tangenziale esterna Spa, infatti, aveva realizzato un tratto di pista ciclopedonale lungo la SP16, precisamente dalla località Molinazzo (Zelo Buon Persico) alla cascina Sant’Antonio (Paullo), che però si interrompeva di netto in prossimità del viadotto di scavalco dell’autostrada. Il percorso riprendeva, poco dopo il manufatto, per altri 150 metri fino a cascina Cossago, quindi con un “vuoto” pari a circa 400 metri. Alla luce di ciò, l’amministrazione comunale di Paullo aveva sin da subito fatto presente a Città Metropolitana e a Te Spa l'incoerenza del progetto approvato dal CIPE e che presentava l'interruzione. E così adesso verrà posto rimedio con un intervento che vedrà il ridimensionamento delle carreggiate veicolari del cavalcavia e lo sfruttamento della banchina, ricavando così una corsia per pedoni e ciclisti larga circa un metro e mezzo e delimitata da new jersey, che garantirà un attraversamento in totale sicurezza. I lavori, per un ammontare complessivo di 50mila euro, saranno a compensazione della costruzione dell’arteria stradale e completamente a carico di Te Spa. «In questo modo – ha precisato Franco Morabito, assessore paullese a Viabilità e Trasporti - la ciclopedonale sarà interconnessa alla ciclabile di interesse regionale che corre lungo il canale Muzza, e di lì giunge fino in paese. Per quanto si tratti di ciclabili utilizzate prevalentemente per il tempo libero, al fine di favorire un secondo percorso più breve all'ingresso in paese, sarà opportuno realizzare anche un’ultima porzione, in sterrato, che da cascina Cossago si distenda sul retro, verso il centro edificato di Paullo, distante non più di 300 metri. Saranno valutate nel medio periodo soluzioni che possano portare alla conclusione definitiva dell’opera».