Aisem: creare a Peschiera il “Polo di Eccellenza della Chimica italiana"

Recuperare le aree dismesse per creare un quartier generale per il Gruppo Mapei, una sede universitaria e una struttura di co-working per i giovani

Mario Orfei

Mario Orfei Presidente Aisem Peschiera Borromeo

È la proposta di Aisem, a voce del suo Presidente Mario Orfei, per fermare la costruzione di nuove case,  creare posti di lavoro e rilanciare l’economia locale.  Creare a Peschiera il “Polo di Eccellenza della Chimica italiana”, un ambizioso progetto per puntare sulla formazione dei giovani universitari, creare centinaia di nuovi posti di lavoro e rilanciare l’economia del Sud Est Milanese. Aisem (Associazione degli Imprenditori del Sud Est Milano) propone l’apertura di un tavolo di trattativa con i gruppi industriali Mapei e Fedrigoni per fermare la costruzione di nuove case e recuperare le aree dismesse per dare opportunità concrete ai giovani del territorio.  «Vogliamo trasformare Peschiera in una Silicon Valley italiana –spiega il presidente di Aisem, Mario Orfei-, sfruttando le opportunità che il territorio ci offre. L’idea è di fermare la costruzione dei 200 appartamenti ancora in sospeso nel Lotto 2 di Bellaria per realizzare uffici tecnici e commerciali del Gruppo Mapei, creando un headquarter di una delle aziende del settore chimico/edilizio/industriale più importanti in Italia e nel mondo. 

«Potremmo creare centinaia di posti di lavoro e fermare un nuovo scempio edilizio su un’area già pesantemente compromessa, evitando di portare a Peschiera nuovi problemi di cui non abbiamo francamente bisogno. Si potrebbero usare gli incentivi previsti dalla legge per attrarre gli investimenti di Mapei nel nostro Comune e non altrove».  Il progetto di AISEM prevede anche la creazione di un Polo Universitario della Chimica.  «Gli oneri di urbanizzazione che entreranno nelle casse comunali per la costruzione degli uffici di Mapei potranno essere reinvestiti nella creazione di un Polo universitario della chimica  - entra nel dettaglio Mario Orfei -, recuperando l’area dismessa della Cartiera Fedrigoni, una struttura abbandonata da anni usata come discarica abusiva e alloggio per i senzatetto. Si potrebbe inoltre usare quegli spazi anche per creare un progetto di co-working per i giovani, una sorta di incubatore di impresa per implementare e incoraggiare la new economy locale».