Marco Di Palma, da Peschiera al Teatro Manzoni, passando per la TV

Il giovane peschierese è uno dei ballerini del fortunato musical "Priscilla", in scena al Teatro Manzoni ancora per una settimana. Fin da ragazzino è sicuro almeno di due cose, l’affetto della sua famiglia e la passione per la danza

Marco di Palma, ballerino, davanti al suo ex asilo

Negli anni ‘90, era un po’ come se una ragazzina volesse giocare a calcio

Marco è nato negli anni ‘80. Ha fatto le scuole a Peschiera… qualche corso di danza nel tempo libero… e non ha più smesso di divertirsi. A 18 anni ha le idee chiare, ballando si sente se stesso, e vivo. La famiglia lo sostiene negli studi la MAS (Music, Arts & Show), la famosa scuola milanese che ha formato molti performer della scena artistica attuale, e oggi dice «ho fatto della mia passione il mio lavoro».
Quando lo incontriamo davanti al suo ex-asilo, il Buzzoni, manca poco alla replica del sabato. La sera prima era su LA7 in prima serata con Crozza, la mattina ha insegnato pilates e ora ha già in macchina la borsa per andare al teatro Manzoni. «Ho anche la schiscetta», ci dice in puro stile lombardo, e specifica «bresaola, rucola, crackers e mandarino» e… basta (!)… già lo stimo. L’arrivo dei ballerini è previsto tre ore prima dello spettacolo: un'ora di riscaldamento fisico, un’ora per quello vocale, mezz’ora per mangiare e mezz’ora per il trucco di scena. Sì perché il trucco non è cosa da poco nel Musical “Priscilla, la regina del deserto”, al Manzoni fino a domenica e poi al Teatro Brancaccio di Roma. Gli artisti cambiano continuamente ruolo e identità. Come succede nella storia narrata, «in una scena siamo uomini in un bar, in quella dopo donne che ballano». Un po’ come anche nella vita degli artisti, «non puoi fare piani – chiosa Marco - devi semplicemente goderti il presente e dare il meglio». Forse non solo nella loro.
 Il musical è uno dei più coinvolgenti e divertenti degli ultimi anni e l’enorme successo di pubblico lo conferma. Anche, in rete, il flash-mob realizzato da Marco e gli altri artisti, all’interno di un treno della metropolitana milanese per promuovere lo spettacolo, ha già raggiunto 7 milioni di visualizzazioni tra Facebook e Youtube, in Italia e all’estero.
«Guardavo la Cuccarini in TV, insieme a mia mamma e, appena finito di gattonare è stata subito evidente la mia passione per il ballo» racconta Marco. Non deve essere stato sempre facile visto che una delle sue citazioni preferite è di Truffaut: “l’adolescenza lascia un buon ricordo solo agli adulti che hanno una pessima memoria”. Ma poi si è iscritto al MAS, dove ha sviluppato le sue capacità e incontrato la comunità di artisti che ancora oggi lo circonda.  «La cosa più positiva che ho fatto nella mia vita è stato credere in quello che volevo fare», dice con un sorriso gentile.

Antonella Jannelli