Peschiera, a San Bovio si potrà acquistare verdura a chilometri zero, e in futuro…

Un’area di 25mila metri quadrati posta in via Umbria è stata destinata alla coltivazione di frutta, verdura e fiori da reciso, ecco il “Progetto Forestone”

Una panoramica dell'area che ha trovato nuova vita in via Umbria a San Bovio

Una panoramica dell'area che ha trovato nuova vita in via Umbria a San Bovio

Per acquistare i prodotti dell’orto basterà recarsi sul posto tra massimo due settimane

Un orto di 2mila metri quadrati, inseriti in un totale di 25mila distribuiti lungo via Umbria a San Bovio: è questa la dimensione del “Progetto Forestone”, che si appresta a divenire un punto di riferimento della frazione di Peschiera Borromeo e non solo. È anche un ottimo esempio di sfruttamento “green” del Parco Agricolo Sud Milano,  troppo eroso negli ultimi anni da un urbanesimo incontrollato. L’area destinata al progetto sta vedendo a poco a poco la luce, ma recandosi sul posto, si ha la l’esatta percezione di come sarà da ultimata. Lo spazio è già stato accuratamente suddiviso nei seguenti settori: orto, giardino all’italiana, floricultura e due aree che accolgono alberi da frutto e piccoli frutti

Tra poco meno di venti giorni, di fronte all'orto verrà costruito un gazebo, dedicato alla vendita al dettaglio della verdura e delle erbe aromatiche, dove chiunque potrà recarsi per acquistare i prodotti coltivati nei terreni alle spalle di San Bovio (per la data precisa consultare la pagina Facebook Progetto Forestone). L’idea è aprire la struttura tutti i giorni (nel pomeriggio) e il sabato mattina, inoltre sarà possibile la consegna a domicilio nelle zone limitrofe. 
Verdura a chilometri zero quindi, e un progetto che strizza l’occhio sia all’ambiente sia al gusto. Cosa si potrà trovare? non mancheranno i prodotti comuni (porri, spinaci, indivia, ravanelli…), accompagnati dai prodotti meno noti, ma dalle alte proprietà benefiche, ad esempio pomodori neri, prezzemolo riccio, bietola arcobaleno, cipollotto megaton, lattuga lollo rosso…e col passare del tempo la tipologia di verdura offerta aumenterà notevolmente. 

È stata completata anche la messa in posa delle geometrie di bossi e fiori che andranno a costituire i classici “giardini all’italiana”, insieme ad altri filari, come le piante di Cornus Florida e Cornus Kousa (caratterizzati da fiori dalla bellezza unica), e molte altre specie di piante perenni e fiori da reciso (Iris, Peonie, Alcea, Delphinum…), che saranno pronti nel corso del 2016. In progetto vi saranno anche dei pergolati e alcune strutture dove i visitatori potranno riposarsi. Inoltre, prima della fine dell’anno, sorgerà un edificio, costruito nel rispetto dei canoni imposti dal Parco, dove si potranno trasformare i prodotti, cucinandoli o realizzando conserve. Per la frutta, al contrario dell’orto, bisognerà attendere almeno un anno. Infatti sia per i piccoli frutti (lamponi, more, mirtilli) sia per gli alberi da frutto, c’è bisogno di tempo prima che possano essere venduti a pieno regime. Ma il risultato varrà l’attesa, basti pensare che sono già stati piantati ben 400 alberi da frutto, che tra qualche anno avranno una resa straordinaria, arricchendo di colore e delizie tutta l’area. Presso i due frutteti si potranno trovare meli, peri, albicocchi, peschi, cachi, susini, fichi, goji, melograni, ciliegi…una ricchezza incredibile per ogni categoria, che potrà essere degustata dai cittadini a due passi da casa, nel vero senso della parola. 

«In programma incontri educativi, e la cittadinanza sarà al centro del progetto»

L’ideatore del "Progetto Forestone”, Valerio,  possiede un’azienda di giardinaggio, ha lavorato anche all'estero per nomi importanti, e dopo studi di settore e corsi di specializzazione (all’ISAD e presso la Fondazione Minoprio), è divenuto un rinomato progettista di giardini. Il suo sogno era riuscire a trovare il terreno perfetto dove poter dare vita alla sua “visione”. Lo ha trovato dopo 13 anni di ricerche, proprio in via Umbria nella frazione di San Bovio a Peschiera Borromeo. «Abbiamo dovuto attendere un anno per poter iniziare– racconta V.L.- infatti i permessi per costruire il pozzo e la recinzione sono giunti a Luglio, così a Settembre abbiamo iniziato i lavori. Precedentemente questo è stato un campo di erba medica per oltre 40 anni, e riconvertirlo non è stato semplice. Abbiamo dovuto creare un pozzo, senza dimenticare i 13 chilometri di tubi automatizzati per l’irrigazione. Ora l’area è ancora in “costruzione” ma completata sarà bellissima. Chi vorrà, in futuro si potrà recare tra i percorsi fioriti, o raccogliere lamponi, anche la cittadinanza sarà parte integrante del “Forestone”. È un progetto in divenire, per ora l’orto è pronto, per il resto si dovrà pazientare, ma ne varrà la pena. Diventerà un luogo accogliente –continua- e abbiamo intenzione di organizzare anche degli incontri educativi, coinvolgendo i bambini dell’asilo e delle elementari, per farli entrare in contatto con i prodotti della terra, oppure organizzare feste ed eventi». 

Un progetto “green” che nonostante le tempistiche burocratiche vedrà finalmente la luce. Si scorge in Valerio la fatica, ma pare quasi che il durissimo lavoro, invece di abbatterlo, lo abbia rinforzato e rigenerato, dandogli più determinazione. Basta infatti guardare i suoi occhi mentre ammira ciò che sta creando, l’idea che può ormai toccare con mano, per capirlo: «La fatica è molta, abbiamo dovuto fare gli straordinari, ma iniziare a vedere i risultati ti ripaga di tutto. È una grandissima soddisfazione e questo è solo il primo passo». Per ulteriori informazioni sul progetto, visitare la pagina Facebook Forestone. 

Stefania Accosa