Renzi mantiene la promessa, approvato in Senato l'introduzione del reato di omicidio stradale

Elisabetta Cipollone ha vinto la sua battaglia, provvedimento approvato con 149 voti favorevoli e 91 contrari, adesso quarta e ultima revisione alla Camera

La consegna della legge alla famiglia Guarnieri

La consegna della legge alla famiglia Guarnieri Luca Lotti, sottosegretario e braccio destro di Matteo Renzi e Cosimo Maria Ferri sottosegretario alla Giustizia

Elisabetta Cipollone, la mamma del peschierese Andrea De Nando, morto a Peschiera Borromeo, nel 2011 mentre attraversava la strada su un passaggio pedonale semaforico è andata a Firenze a raccogliere i frutti di una lotta che sembrava impossibile: introdurre il reato di omicidio stradale nel nostro ordinamento giuridico. La battaglia condotta per introdurre un cambiamento culturale nella società, che punisse per giustizia e non per vendetta chi adopera l’automobile in modo sconsiderato è stata vinta anche grazie alla sua tenacia nel denunciare una strage infinita, e nel sensibilizzare l’opinione pubblica a questo tema.
Elisabetta Cipollone in questi anni, con il sostegno della sua famiglia e dei suo amici, è scesa al fianco dell’Associazione Lorenzo Guarnieri; dell’Associazione Gabriele Borgogni; dell’Associazione degli amici e sostenitori della polizia stradale, del Comune e della Polizia di Firenze, per raccogliere le firme e promuovere la legge d’iniziativa popolare sull’introduzione dell’omicidio stradale. Il Premier Renzi aveva promesso che entro il 10 dicembre, compleanno dello scomparso Lorenzo Guarnieri, ucciso nel Parco delle Cascine a Firenze da un uomo  di 45 anni che guidava ubriaco e drogato che lo ha investito in pieno uccidendolo sul colpo, sarebbe stata approvata la nuova legge. Infatti il 10 dicembre a Firenze si è svolta una cerimonia dove Luca Lotti, sottosegretario e braccio destro di Matteo Renzi e Cosimo Maria Ferri sottosegretario alla Giustizia hanno  consegnato ai genitori di Lorenzo, la legge che cambia la definizione da “omicidio colposo” a “omicidio stradale ” in casi specifici. Dopo l’ok della Camera, arriva quindi il via libera del Senato al DDL sul nuovo reato di omicidio stradale e lesioni personali stradali. Il Senato ha infatti votato la fiducia posta dal governo sul maxi emendamento al DDL omicidio stradale, con 149 voti favorevoli e 91 contrari. Adesso il provvedimento tornerà all'esame della Camera, in quella che sarà la quarta e definitiva lettura. «Ora – dichiarano in una nota stampa, l'Asaps, associazione degli amici e sostenitori della polizia stradale, e le associazioni Lorenzo Guarnieri e Gabriele Borgogni - auspichiamo una calendarizzazione della discussione della legge per la seconda volta ancora alla Camera in tempi brevi, brevissimi. Non si faccia passare l'idea di un atteggiamento dilatorio del Parlamento. La fiducia posta del Governo - scrivono le associazioni - ci conferma la chiara volontà dell'esecutivo, ma ora i margini di manovra sono finiti. La legge, dopo 4 anni dalla prima proposta, deve essere approvata velocemente perché la strada sia più sicura e certamente più giusta».  Il testo uscito dalla Camera prevede che l'omicidio stradale diventi un reato a sé, graduato su tre varianti. In particolare, resta la pena già prevista oggi (da 2 a 7 anni) nell'ipotesi base, quando cioè la morte sia stata causata violando il codice della strada. Ma la sanzione penale sale sensibilmente negli altri casi. Con le nuove regole chi uccide una persona guidando in stato di ebbrezza grave, con un tasso alcolemico oltre 1,5 grammi per litro, o sotto effetto di droghe, rischierà da 8 a 12 anni di carcere. Sarà invece punito con la reclusione da 5 a 10 anni l'omicida il cui tasso alcolemico superi 0,8 g/l oppure abbia causato l'incidente per condotte di particolare pericolosità (eccesso di velocità, guida contromano, infrazioni ai semafori, sorpassi e inversioni a rischio). La pena può però aumentare della metà se a morire è più di una persona: in quel caso il colpevole rischia fino a 18 anni di carcere . Ecco le altre novità del testo approvato alla Camera.
LESIONI STRADALI
Aumentano le pene se chi guida è ubriaco o drogato: da 3 a 5 anni per lesioni gravi e da 4 a 7 per quelle gravissime. Se invece il colpevole ha un tasso alcolemico fino a 0,8 g/l o se l'incidente è causato da manovre pericolose la reclusione sarà da un anno e 6 mesi a 3 anni per lesioni gravi e da 2 a 4 anni per le gravissime.
CONDUCENTI MEZZI PESANTI
L'ipotesi più grave di omicidio stradale (e di lesioni) si applica ai camionisti e agli autisti di autobus anche in presenza di un tasso alcolemico sopra gli 0,8 g/l.
FUGA DEL CONDUCENTE
Se il conducente fugge dopo l'incidente scatta l'aumento di pena da un terzo a due terzi, e la pena non potrà comunque essere inferiore a 5 anni per l'omicidio e a 3 anni per le lesioni. Altre aggravanti sono previste se vi è la morte o lesioni di più persone oppure se si è alla guida senza patente o senza assicurazione. La pena è invece diminuita fino alla metà quando l'incidente è avvenuto anche per colpa della vittima.
REVOCA DELLA PATENTE
In caso di condanna o patteggiamento (anche con la condizionale) per omicidio o lesioni stradali viene automaticamente revocata la patente. Una nuova patente sarà conseguibile solo dopo 15 anni (omicidio) o 5 anni (lesioni). Tale termine è però aumentato nelle ipotesi più gravi: se ad esempio il conducente è fuggito dopo l'omicidio stradale, dovranno trascorrere almeno 30 anni dalla revoca.
RADDOPPIO DELLA PRESCRIZIONE
Per il nuovo reato di omicidio stradale sono previsti il raddoppio dei termini di prescrizione e l'arresto obbligatorio in flagranza nel caso più grave (bevuta 'pesante' e droga). Negli altri casi l'arresto è facoltativo. Il pm, inoltre, potrà chiedere per una sola volta di prorogare le indagini preliminari.
PERIZIE COATTIVE
Il giudice può ordinare anche d'ufficio il prelievo coattivo di campioni biologici per determinare il dna. Nei casi urgenti e se un ritardo può pregiudicare le indagini, il prelievo coattivo può essere disposto anche dal pm.
Elisabetta Cipollone

Elisabetta Cipollone Mamma di Andrea De Nando

Le motivazioni dei 91 voti contrari

Forza Italia:  «La fiducia viene posta per accontentare il padrone del vapore, che è abituato a parlare con gli italiani con un tweet e che ha detto che entro fine anno va approvata la norma anche se è un obbrobrio giuridico e di difficile applicazione». Così, nell'aula del Senato, Giacomo Caliendo (Fi) aveva denunciato la scelta del governo di mettere la fiducia sul disegno di legge che introduce il reato di omicidio stradale e di lesioni. «Non ci presteremo a questo marchingegno - ha concluso Caliendo - che è stato studiato semplicemente per evitare un dibattito e un approfondimento».
Lega: «Noi non parteciperemo al voto di fiducia sull'omicidio stradale», aveva annunciato la senatrice leghista Erika Stefani. E non si tratta di una mancanza di sostegno al provvedimento sull'omicidio stradale, ha precisato la parlamentare, «ma non vogliamo cadere - spiega - nei tranelli che continuate a fare».
Gruppo Misto:  «Una fiducia gratuita e inopportuna. Invece di riconoscere la buona volontà del Senato di perfezionare la legge esistente in una direzione chiara ed efficace, la maggioranza si piega alla mancanza di cultura democratica e legislativa del premier Renzi. Quella promessa del presidente del Consiglio, 'Il tempo dell'impunità è finito', strombazzata circa un anno fa, infatti, oggi si risolve in un testo controverso e discutibile che nessuno in Aula può difendere», ha detto Maria Mussini, vicepresidente del gruppo Misto.
Ap, Giovanardi: I senatori Andrea Augello, Luigi Compagna, Carlo Giovanardi e Gaetano Quagliariello votano no alla fiducia posta dal Governo sul disegno di legge per l'omicidio Stradale così come uscito dalla Camera, aveva comunicato Giovanardi in una nota.
Ala:  «Ala non voterà la fiducia che è stata posta al provvedimento sull'omicidio stradale», era stato l'annuncio del senatore Ciro Falanga durante le dichiarazioni di voto. «Ala - ha spiegato - non voterà la fiducia per due ragioni una di ordine politico, infatti non siamo al Governo e votiamo solo i provvedimenti che ci piacciono, l'altra di ordine tecnico, è un provvedimento sbagliato e in parte incostituzionale»
Andrea De Nando

Andrea De Nando Investito davanti all'oratorio nel 2011

La dichiarazione dei Senatori del PD

Pd: «Siamo l'unico Paese con un tasso di mortalità sulle strade così elevato. Bisogna seguire senza paura la linea del rigore, inserendola nel nostro sistema penale. Mi sarebbe piaciuto che il Governo avesse messo da parte il ricorso alla fiducia, ma siamo alla terza lettura e un Governo se ritiene un provvedimento importante fa così. Il Pd vota questa fiducia con convinzione. Riteniamo che il Parlamento ha fatto un buon lavoro e adesso è il momento di decidere: la via del rigore è quella giusta», ha spiegato il senatore Pd Giuseppe Lumia durante le dichiarazioni di voto.