San Donato e il Lungo Lambro, il Comune dimentica il Wwf nel comunicato stampa

Nell’annuncio della riqualificazione dell’area “Gattile” non si accenna all’importante ruolo svolto dal Wwf Sud Milano e l'assessore Battocchio risponde all'associazione

L'oasi Levadina , nei pressi dell'area

L'oasi Levadina , nei pressi dell'area "Gattile"

«Dal 2009 abbiamo cercato di far riconoscere il valore e l'unicità di quest'area»

San Donato Milanese, l’area dove sorgerà il progetto di riqualificazione delle rive del fiume Lambro, è stata identificata nella zona del “Gattile”, (nelle vicinanze dell’oasi Levadina)  già proposta da Wwf Sud Milano nel 2009 per le sue qualità uniche. Il Comune però, nell'annuncio tramite comunicato stampa del via libera ai lavori,  non è stato fatto alcun riferimento all'implicazione dell'Associazione nel progetto. L’area in questione come spiega il Wwf, è preziosa e unica nel suo genere poiché «solo in questo tratto, il fiume Lambro conserva l’originale andamento sinuoso e meandriforme tipico dei fiumi di pianura». «Dal 2009 in avanti – scrive il Wwf Sud Milano in una lettera -  abbiamo sfruttato ogni occasione affinché le Amministrazioni competenti si attivassero per riconoscerne il valore. In particolare, in sede di Contratto di Fiume (il nostro socio Riccardo Mancioli è il rappresentante WWF nel Comitato Tecnico Scientifico del Contratto di Fiume Lambro Settentrionale), sono state presentate le diverse aree che possedevano notevoli significati dal punto di vista naturalistico. Per quanto riguarda San Donato – continua - queste sono l’Oasi di Levadina e l’area del Gattile, appunto,  e, a valle di ciò, Regione Lombardia ha erogato un finanziamento pari a 120.000€ al quale si sono aggiunti i 60.000€ messi a disposizione del Comune di San Donato Milanese. Si tratta quindi di una ingente somma di denaro pubblico destinato al ripristino ambientale di un’area sconosciuta ai più, ma di estremo valore, segnalata dal WWF». 

«Siamo molto contenti che una nostra proposta abbia avuto un riscontro positivo»

Nel 2012 inoltre, il Wwf ha elaborato un progetto molto dettagliato per il “Gattile”, che ha implicato un importante impiego di tempo e impegno, portato avanti per passione e legame al territorio. Nel progetto viene così scritto in merito alla scelta dell’area:  «L’identificazione dell’area è un aspetto molto rilevante sia per invitare alla visita le persone che vi si avvicinano, sia per illustrare e approfondire gli aspetti ambientali più importanti dell’ambiente o degli animali che si possono incontrare. In considerazione di ciò e della complessità che caratterizza l’area del Gattile, il riconoscimento della zona è particolarmente pertinente».  Vengono persino già indicati in un’ipotetica mappa, i punti che si prestano maggiormente all’apposizione di bacheche esplicative e segnaletica, ma il progetto continua, riportando ad esempio: quali specie arboree autoctone e canneti palustri ricreerebbero la flora preesistente; dove piantumare filari, fiori e siepi;  il luogo perfetto per costruire un punto di osservazione , da dove ammirare le specie volatili del fiume;  come costruire alcuni nidi per uccelli; Dove creare i percorsi…Il tutto accompagnato da schede, foto aeree e mappature minuziose.

Un’incredibile lavoro che «è stato chiave e determinante per il raggiungimento di questo traguardo (la riqualificazione dell’area del Gattile ndr)» ma al quale il Comune di San Donato non ha fatto cenno nel proprio Comunicato Stampa del 4 dicembre. Il Wwf Sud Milano conclude: «Siamo molto contenti che una nostra proposta abbia avuto un riscontro positivo a diversi livelli amministrativi, e che la città di San Donato possa godere di una nuova area verde, però qualche volta ci piacerebbe che ci venisse riconosciuto lo “status” di interlocutore attendibile e valido, soprattutto dal punto di vista scientifico».

L’assessore alle politiche ambientali di San Donato Milanese, Andrea Battocchio ha risposto al Wwf Sud Milano: «Il vostro fondamentale apporto alla stesura del progetto, e all'ottenimento dei fondi, è stato immediatamente riconosciuto all'epoca dell'assegnazione del contributo, così come l'adesione strategica al Contratto di Fiume Lambro. Con il comunicato stampa - continua - diffuso lo scorso 4 dicembre, l'Amministrazione intendeva principalmente mettere in rilievo le due principali caratteristiche: La decisione di inserire la cura e la gestione degli spazi di fruizione presenti nell'area nel già collaudato progetto sulla cura dei beni comuni della città "San Donato Condivisa" e L'ulteriore stanziamento di circa 60.000 euro, oltre ai 120.000 della Regione».