San Donato: l’unità di Cardiologia Universitaria del Policlinico si rinnova

Il reparto di eccellenza, diretto dal professor Marco Guazzi, offre 21 letti di degenza, 6 letti monitorati e 8 postazioni di registrazione elettrocardiografica.

Guazzi: «Puntiamo a sviluppare sempre nuove forme di terapia»

Il reparto dell’Unità Operativa di Cardiologia Universitaria all’IRCCS Policlinico San Donato, diretto dal professor Marco Guazzi, si rinnova per offrire ai propri pazienti un servizio d’eccellenza con tecnologie e strumenti all’avanguardia. «Il nuovo reparto di Cardiologia Universitaria, situato al sesto piano del corpo A, prevede, nella sua versione tutta nuova, 21 letti di degenza e una caratterizzazione clinica specifica – spiega il primario -. I nostri obiettivi sono quelli di implementare ciascun aspetto formativo legato alla formazione e alla ricerca e incentivare maggiormente lo studio e la cura delle patologie cardiovascolari croniche ad alto impatto sociale, in particolare l’insufficienza cardiaca». Oltre ai 21 letti di degenza, il reparto conta di 6 letti monitorati e 8 postazioni di registrazione elettrocardiografica continuativa mediante telemetria. È, inoltre, possibile organizzare una diagnostica completa eseguendo valutazioni funzionali ed ecocardiografie trans toraciche e trans esofagee, quindi meno invasive, per favorire e accelerare i tempi di ricovero. In tal senso, la volontà è quella di puntare a realizzare un percorso di gestione clinica integrata, creando cioè una rete a livello territoriale tra il medico di base, l’ospedale e, idealmente, il personale infermieristico dedicato. «Un ruolo molto importante - conclude il prof. Guazzi - è rivestito dalla collaborazioni cliniche e scientifiche portate avanti con le altre unità operative: dai pazienti destinati alla cardiochirurgia, a quelli che devono sottoporsi a rivascolarizzazione percutanea e a trattamenti avanzati per via percutanea mediante device e/o protesi valvolari. Le collaborazioni scientifiche si esprimono maggiormente con la Cardiologia Ospedaliera e con il dipartimento di Imaging Cardiaco, soprattutto risonanza magnetica cardiaca, a cui si indirizzano i pazienti per avere in molti casi un riscontro diagnostico definitivo e per affinare ulteriori e precisi dati di funzionalità cardiaca».
Redazione Web