Segrate, il San Raffale raddoppia e apre il liceo scientifico

Dopo il liceo classico paritario, il San Raffaele ha deciso di investire anche sullo scientifico, che partirà dall’a.a. 2017-2018

Giovani scienziati crescono all’ombra dell’Università e dell’ospedale San Raffaele

All’ombra dell’Università Vita e Salute e dell’Ospedale San Raffaele, partirà con l’anno accademico 2017/2018 il liceo scientifico. L’associazione Monte Tabor, dopo il liceo classico creato nel 1987, dall’anno prossimo gestirà infatti anche il liceo scientifico
Secondo il Corriere della Sera la Lombardia aveva nel 2015, dopo la Sardegna, il numero di scuole paritarie di secondo grado più alto in Italia. Per l’Istat, tra il 2009 e il 2014, il liceo scientifico è quello che è cresciuto maggiormente come numero di classi e per le scuole private di quasi il 16%. 
Il nuovo liceo scientifico San Raffaele si inserisce pertanto in un trend di crescita dell’offerta formativa privata nell’area scientifica e risponde all’esigenza di un approccio sempre più concreto e pratico alle materie studiate. L’opportunità di utilizzare le sinergie con i laboratori, l’Università e l’Ospedale non poteva sfuggire al San Raffale. I vantaggi sono molti: il ritorno di immagine non solo presso le famiglie e i giovani, ma anche nella comunità. Le entrate economiche delle rette. La possibilità di crescere un bacino di futuri professionisti, formati secondo le esigenze dell’ospedale e della comunità allargata del San Raffaele. 
La scuola paritaria sembra in alcuni casi più veloce nel cogliere le richieste del mondo del lavoro e della comunità. Tuttavia, la scelta di iscrivere i figli a una scuola paritaria è per i genitori una vera e propria decisione d’investimento a lungo termine. Forse per questa ragione, il San Raffaele cerca una completa “risonanza” con le aspirazioni delle famiglie, proponendo un focus sulla lingua inglese, scambi con l’estero, esperienza di stage, preparazione ai test di selezione soprattutto per medicina e insegnamenti di economia e comunicazione. 
Dobbiamo forse ammettere che la competizione tra gli istituti di formazione parte sempre prima in relazione all’età dei ragazzi e con percorsi sempre più caratterizzanti? O forse sono anche le aziende che richiedono persone specializzate e operative fin da subito, che abbiano sviluppato tutte le competenze utili per quel particolare ambito e comportamenti omogenei e funzionali alla propria organizzazione? 
Sono molti gli esempi di collaborazione tra Università e aziende, per formare le professionalità più utili a particolari ambiti lavorativi. Ancora poche le istituzioni che hanno investito sulla creazione di una vera e propria filiera per crescere i propri futuri talenti. 
Il nuovo liceo scientifico potrebbe dimostrarsi un percorso virtuoso e pioneristico, oltre che per le professionalità e gli studenti, anche per l’immagine degli istituti di cura.

Antonella Jannelli