Veronesi, il vegetariano

Un tuttologo discutibile. L'opinione di Giancarlo Trigari.

Umberto Veronesi è stato un grande medico e un grande chirurgo, sia per la cura dei pazienti che nella ricerca legata alla sua attività.
Per questo ha meritato di riposare nel Famedio, il cimitero dei milanesi che hanno onorato la città, la nazione e, sicuramente nel suo caso, il mondo.
La stessa cosa non si può dire quando ha voluto fare il tuttologo, allora mi ha deluso in almeno due circostanze.
La prima è stata quando ha voluto sponsorizzare una possibile scelta dell'atomo come fonte energetica.
È una posizione che mai mi sarei aspettato da lui, uomo di scienza e medico.
Qui occorre precisare. Conosco altri uomini di scienza, di valore indiscusso, anche più vicini di lui alla ricerca in campo nucleare, che hanno espresso la stessa posizione.
Le centrali nucleari sono allo stato delle nostre conoscenze, assolutamente sicure, nel senso che al termine sicurezza si può dare per qualsiasi realizzazione umana.
Purtroppo il terremoto in Giappone ha dimostrato che questo non basta.
Al di là di questa considerazione che può suonare facile, fatta a posteriori, la motivazione è un'altra.
La scelta del nucleare è comunque una scelta di retroguardia, con una lunga storia di incidenti più o meno gravi, mentre da un uomo che nel suo campo ha cercato e trovato l'innovazione, ci si poteva aspettare una posizione più orientata al futuro, verso le nuove tecnologie.
Quindi mi sono fatto l'idea che abbia ceduto a pressioni esterne, sacrificando la sua indipendenza.
Ma c'è un altro aspetto su cui mi ha deluso: la sua adesione al regime alimentare vegetariano.
Non ho assolutamente nulla contro il regime vegetariano attuato con intelligenza, cioè senza scelte estreme che, del resto, mai si sarebbero potute aspettare da lui.
Mi ha deluso quando ci ha lasciati a soli 90 anni.
Nessuno può negare che sia una età del tutto rispettabile, ma io lo vedevo già centenario e oltre.
Si dimostra che nella vita ti può capitare di tutto, e una lunga esistenza, sempre che sia desiderabile, dipende da troppi fattori per illudersi di poterla controllare con il regime alimentare, oggetto di una sua pubblicazione postuma, oltre che di una fervente predicazione. 
Forse gozzovigliare inevitabilmente accorcia l'esistenza, ma vuoi mettere in confronto con una triste mensa da vegetariano! 
Sacrificarsi per pochi spiccioli di vita è una scelta che magari fai perché hai altre soddisfazioni in altri campi. Considerazione che vorrei comunque spogliare di qualsiasi intento moralistico. 
Da certe prospettive anche i grandi appaiono piccoli come gli altri.
Giancarlo Trigari