Caos profughi nel Sudmilano: nuovi arrivi previsti a Colturano, ma i sindaci non ci stanno

Previsti 50 arrivi presso l’hotel mai aperto lungo la Sordio-Bettola, molti primi cittadini del territorio hanno scritto al Prefetto per sottolineare l’impossibilità di accogliere altre persone

L'hotel di Colturano dove dovrebbero essere ospitati i 50 nuovi profughi

L'hotel di Colturano dove dovrebbero essere ospitati i 50 nuovi profughi

I sindaci: «Il Sudmilano ha già dato»

Sul territorio si torna a discutere in relazione alla possibilità di accogliere nuovi profughi, ma i sindaci del Sudmilano non ci stanno e prendono una netta posizione in merito. Nelle scorse settimane, infatti, la Prefettura di Milano ha prospettato la possibilità di inviare 50 migranti a Colturano, precisamente presso una struttura alberghiera sita lungo la Sordio-Bettola che però non ha mai aperto i battenti e recentemente è stata anche messa all’asta. Alla luce di questa prospettiva, però, i sindaci dei Comuni del distretto sociale del Sud-Milano (Melegnano, San Donato, San Giuliano, Carpiano, Cerro al Lambro, Colturano, Dresano, San Zenone e Vizzolo), presieduto dall’assessore melegnanese alle politiche sociali, Fabio Raimondo, hanno inviato al Prefetto una missiva in cui lamentano l’impossibilità per il territorio di assorbire altri invii. «Attualmente  il Sudmilano conta la presenza di circa 240 profughi – ha sottolineato Raimondo -. Ai 170 di San Zenone, se ne aggiungono qualche altra decina distribuiti in vari Comuni. Riteniamo dunque che il nostro territorio abbia già dato». «Siamo molto preoccupati – ha commentato Cristiano Vailati, segretario di zona della Lega Nord - , non vogliamo ritrovarci un’altra situazione ingestibile come quella di San Zenone, dove un albergo fallito doveva accogliere dei profughi per tamponare l’emergenza, ma invece è diventato un rifugio in pianta stabile». Dal canto proprio Marilena Dosi, sindaco di Colturano, ha fatto sapere che in Comune non è stato ancora avviato alcuni iter amministrativo in merito. Avanzando perplessità riguardo l’effettiva capacità per la piccola comunità di Colturano di sostenere sul proprio territorio la presenza di 50 migranti, il primo cittadino ha anche sollevato alcuni dubbi in merito alla location indicata per l’alloggio dei profughi. «L’albergo in questione – ha sottolineato Dosi -, non ha mai ottenuto l’agibilità da parte dei vigili del fuoco perché, durante la costruzione, non sono state rispettate le norme antincendio».
Redazione Web