Baby gang terrorizzava gli studenti a Lodi: 4 giovani componenti abitano nel Sudmilano

Si tratta di un 17enne e un 18enne di Melegnano e di un minorenne e un altro 18enne di Vizzolo

La baby gang in azione ripresa dalle immagini di videosorveglianza

La baby gang in azione ripresa dalle immagini di videosorveglianza

La Squadra mobile di Lodi ha eseguito 2 arresti e 7 denunce a piede libero

Era composta in buona parte da giovani residenti nel Sudmilano la baby gang che ha terrorizzato gli studenti presso il terminal degli autobus di Lodi, nei confronti della quale vengono contestati almeno 2 episodi accertati. Gli episodi risalgono alla scorsa primavera, ma la Squadra Mobile di Lodi è giunta a chiudere il cerchio attorno ai tutti i 9 componenti del gruppo nei giorni scorsi, dopo mesi di indagini e appostamenti, emettendo 1 ordine di custodia cautelare e 7 denunce a piede libero. Uno dei componenti, un 17enne cingalese residente a Milano, era già stato arrestato all’epoca dei fatti, colto in flagranza di reato dopo uno dei colpi. I destinatari dei provvedimenti di giustizia sono tutti giovanissimi, tra i 17 e i 18 anni, e quasi la metà del gruppo criminale risiede nel Sudmilano. In particolare si tratta di un 17enne e di un 18enne di Melegnano,  il primo dei quali arrestato e portato in una comunità di recupero, cui si aggiungono un minorenne e un altro neo 18enne residenti a Vizzolo Predabissi. Tutti gli altri esponenti del sodalizio criminale risiedono invece in provincia di Lodi. In base alle indagini condotte dalla Squadra mobile lodigiana, la baby gang prendeva di mira gli studenti degli istituti superiori lodigiani che, quotidianamente, affollano il terminal degli autobus e la stazione, agendo sempre con il medesimo modus operandi. Dapprima uno dei giovani criminali chiedeva in prestito il cellulare alla vittima designata e poi, passando di mano il telefono agli altri “soci”, lo faceva sparire. A coloro che si rifiutavano di prestare il cellulare gli veniva portato via con la forza, assieme anche al portafogli. In un caso le vittime, dopo aver minacciato di rivolgersi alla polizia, furono inseguite per strada e picchiate. Decisive per l’identificazione sono state le immagini registrate dalle telecamere del terminal dei bus.
Redazione Web