Braccio di ferro fra Comuni e Prefettura sulle ordinanze anti botti, i produttori dei giochi pirotecnici sul piede di guerra

Il Viminale: «Un sindaco può solo adottare ordinanze contingibili e urgenti», la Prefettura di Milano invita i comuni a fare attenzione

È caos, comune che vai ordinanza che trovi...forse

Che le ordinanze anti botti, nonostante le buone intenzioni, fossero un provvedimento di facciata a causa della difficoltà a sanzionare i trasgressori era cosa risaputa, ma che esponessero i comuni  a contenziosi legali non era immaginabile fino a qualche giorno fa. Il Ministro degli Interni il 9 dicembre con una circolare ha fatto sapere che un sindaco può solo adottare ordinanze «contingibili e urgenti». Ma soprattutto che «l’uso dei fuochi pirotecnici è un accadimento che si verifica ogni anno durante le festività natalizie, pertanto non è una circostanza che si pone fuori dall’ordinato e prevedibile svolgersi degli eventi».
La Prefettura di Milano ha fatto sapere con una nota inviata ai comuni della provincia che sarebbe opportuno ricevere in via preventiva i testi delle ordinanze in modo da evitare confusionarie marcie indietro come è successo esempio nel Comune di Vizzolo Predabissi. Il Prefetto Marangoni sostiene che il divieto di utilizzo dei botti su tutto il territorio comunale, per preservare l’ambiente dalle polveri sottili, per non dare fastidio a persone animali, non è un motivo contingibile e urgente, sufficiente. Questo anche alla luce del fatto che con i normali rimedi ordinari si possa tenere la situazione prevedibile, sotto controllo. La nota della Prefettura conclude avvertendo i Comuni che il divieto di accendere e lanciare giochi pirotecnici di libera vendita e quindi in possesso delle certificazioni di legge,  per un lungo periodo di tempo, potrebbe avere dei ripercussioni fortemente negative sul mercato dei prodotti esplosivi che realizza i suoi introiti durante le feste di fine anno. Il divieto di usarli può indurre la collettività a non comprare i prodotti. In sintesi gli Enti che adotteranno un ordinanza del genere si possono esporre a richieste danni da parte dei produttori e dei commercianti dei botti. Il caos regna supremo, comune che vai ordinanza che trovi. I comuni della provincia di Milano continuano in ordine sparso, alcuni hanno annullato i provvedimenti anti botti, altri li hanno mantenuti, altri ancora non li hanno emessi e infine qualche comune ha invitato i suoi cittadini ad un uso responsabile. A Milano invece il Sindaco Sala ha vietato i botti, solo in Piazza del Duomo per la durata del concerto di San Silvestro.
La posizione dell’Associazione pirotecnica italiana (Ass.P.I. ) è chiara: «I divieti vanno anche bene – spiega l’Avvocato Giuseppe Feola - , purché siano ragionevoli e proporzionati. Ciò che è sbagliato è criminalizzare una categoria che già rispetta leggi e autorizzazioni».
«Il nostro obiettivo -aggiunge Luca Proietta vice presidente dell’Ass.P.I. - è di precisare che la libera circolazione dei prodotti regolarmente marchiati CE, e quindi in tutto e per tutto rispondenti alle norme di sicurezza e alle regole di produzione previste dalla Comunità Europea è garantita dal decreto legislativo n. 123 del 2015 in attuazione della direttiva 2013/29/UE. Ne consegue che i fuochi d’artificio sono prodotti legali il cui commercio e produzione sono disciplinati da norme tecniche recepite dal Governo Italiano e vanno utilizzati nel pieno rispetto delle regole riportate sulla confezione».
Giulio Carnevale