Cento tecnici alzano a quota 36 metri le 1.400 tonnellate d’acciaio del Viadotto Vizzolo-Cerro |Gallery|

Costruzione strade connesse a TEEM, stabilito il nuovo record di «sollevamento ponti»

L’opera, lunga 700 metri e pesante complessivamente 5.000 tonnellate

L’opera, lunga 700 metri e pesante complessivamente 5.000 tonnellate SONY DSC

Incuranti dei 40 gradi registrati nell’area di cantiere, nel primo pomeriggio di oggi 100 tecnici superspecializzati hanno stabilito il nuovo record di «sollevamento ponti» per quanto riguarda la costruzione dei 38 chilometri di arterie senza pedaggio connesse al tracciato autostradale di TEEM-A58, che, com’è noto, si snoda attraverso 32 chilometri interconnessi a sud con l’A1 Milano-Napoli, al centro con l’A35 BreBeMi e a nord con l’A4 Torino-Venezia.
Lavorando in tutta sicurezza all’interno del sito ubicato a 500 metri dal casello più a sud di TEEM-A58 e manovrando con precisione chirurgica due gru telescopiche, il personale impiegato nello spettacolare intervento da Lambro Scarl (Gruppo Gavio) ha, infatti, issato a quota 36 metri 1.400 tonnellate d’acciaio Corten. L’imponente massa alzata costituisce lo «scheletro» dell’avveniristico Viadotto progettato dall’ingegner Pierangelo Pistoletti con l’obiettivo di assicurare ai pendolari il collegamento viario diretto tra Vizzolo Predabissi e Cerro al Lambro.
L’opera, lunga 700 metri e pesante complessivamente 5.000 tonnellate, bypassa, del resto, il congestionato nodo di Melegnano scavalcando il Fiume Lambro nonché le linee ferroviarie (tradizionale e ad alta velocità) e unendo la Statale 9 «Via Emilia» alla Provinciale 17 «Sant’Angiolina». Si tratta di due delle tantissime strade a percorrenza gratuita che risultano attualmente oggetto di riqualificazione nell’ambito del completamento, finanziato prevalentemente con capitali privati, di tutte le realizzazioni viabilistiche e ambientali integrate a TEEM-A58.
Entrata nel vivo il 7 giugno con il sollevamento della campata di sostegno (225 tonnellate), a partire dall’alba di oggi la costruzione del Viadotto è stata, quindi, ulteriormente accelerata nel rispetto del cronoprogramma stilato per portare a termine tutti i vari previsti. Durante la prima fase di lavorazione, sono state, d’altra parte, posizionate al di sotto del Viadotto le «gambe» della forcella in acciaio Corten che permette al ponte di oltrepassare il Lambro. Ognuna di esse è lunga 50 metri e pesa 370 tonnellate. Nel corso della seconda, sono stati, invece, portati in quota tre cassoni lunghi 40 metri e pesanti 200 tonnellate ciascuno. Le porzioni di Viadotto allestite e issate a Vizzolo Predabissi verranno, nei prossimi giorni, spinte sino a Cerro al Lambro con l’ausilio di giganteschi argani idraulici già arrivati in cantiere.
Denominato dai tecnici IVN01, il collegamento tra «Via Emilia» e «Sant’Angiolina» deve essere ritenuto il «gemello» del Viadotto Lambro, l’opera ingegneristicamente più complessa tra quelle trasposte dalla carta millimetrata alla realtà lungo il tracciato autostradale di TEEM-A58, dal momento che, attraverso diversi ponti del peso complessivo di 32.000 tonnellate (un decimo del tonnellaggio necessario per costruire il Ponte sullo Stretto), scavalca, a un’altezza superiore ai 30 metri, l’Autostrada del Sole, il Fiume Lambro e le linee ferroviarie ad alta velocità e tradizionale. IVN01 e Viadotto Lambro risultano, del resto, assimilati non solo dalla stessa «firma» (Pistoletti) e dal ricorso al sistema della forcella ma anche dal percorso parallelo sino allo scavalcamento dell’A1 e dall’impiego dei medesimi materiali (acciaio Corten e calcestruzzo).
Presto verrà, dunque, aggiunto l’ennesimo, importante tassello alla costruzione di moderne strade percorribili gratuitamente. L’intera nuova rete viaria ordinaria, nell’osservanza dei tempi di costruzione dettati a Tangenziale Esterna SpA da Concessioni Autostradali Lombarde e Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica, sarà consegnata nella primavera del 2016 agli automobilisti, ai motociclisti e agli autotrasportatori penalizzati dagli incolonnamenti che, da oltre quarant’anni, chiedono la realizzazione di arterie a misura di pendolare.