Potrebbe essere ad una svolta il giallo relativo alla morte di Teresa Costanza, assicuratrice 30enne che aveva vissuto a San Donato e Zelo Buon Persico, e il fidanzato Trifone Ragone, 29enne sottoufficiale dell’esercito, assassinati a Pordenone. Era la sera del 17 marzo scorso quando la coppia venne trovata senza vita all’interno dell’auto di Teresa nei pressi del palazzetto dello sport, freddata da 6 colpi di pistola sparati a bruciapelo. Ora, dopo 6 mesi di indagini serrate da parte degli inquirenti e innumerevoli piste battute, l’inchiesta sarebbe giunta a un punto di svolta. Il Procuratore di Pordenone ha infatti fatto sapere che è stato iscritto nel registro degli indagati un 26enne commilitone di Trifone Ragone, precisando di «Non poter aggiungere altro, poiché siamo ad una fase delicata delle indagini. Posso solo dire che l'interessato ha nominato un legale». Secondo gli inquirenti, l’assassino avrebbe agito da solo, sebbene al momento il movente del delitto sia ancora oscuro. L’indizio che avrebbe portato gli investigatori sulle tracce del 26enne sarebbe il ritrovamento di un caricatore compatibile con l'arma del delitto, una pistola Beretta calibro 7.65, ripescato nei giorni scorsi sul fondale di un laghetto vicino al piazzale dove è stato compiuto l'omicidio. Originaria di Agrigento, Teresa aveva abitato per qualche tempo anche nel Sudmilano con tutta la famiglia. Dapprima, infatti, i Costanza avevano vissuto a San Donato, dove la giovane aveva frequentato l’Istituto Tecnico Commerciale all’interno dell’Omnicomprensivo di via Martiri di Cefalonia. Quindi, dopo l’iscrizione all’università Bocconi di Milano, nel 2012 Teresa e tutti i suoi famigliari si erano trasferiti a Zelo Buon Persico. Solo 1 anno e mezzo fa la 30enne aveva infine traslocato a Pordenone per convivere con il fidanzato, Trifone Ragone. Proprio a Zelo, dove la famiglia Costanza risiede tutt’ora, nella giornata del 25 marzo scorso erano state celebrate le esequie di Teresa.