La banda delle “supercar” finisce nella rete dei carabinieri

Tre rom sinti erano specializzati nei furti all’interno degli abitacoli, ma avevano rubato anche alcuni suv, mettendo fuori uso i gps per non essere rintracciati. Sono accusati di numerosi colpi tra Sudmilano e Lodigiano

Fermati dopo essere stati seguiti da San Giuliano a Mulazzano

Rubavano negli abitacoli delle vetture di grossa cilindrata parcheggiate in strada, sfondandone i finestrini o forzando le portiere, e poi asportavano tutti gli oggetti di valore che vi trovavano all’interno. Ma in alcuni casi avevano fatto sparire dei suv prelevandoli persino dai box e poi, per non essere rintracciati, ne disabilitavano i sistemi di navigazione satellitare integrati. A mettere fine alle loro scorrerie ci hanno pensato i carabinieri della Compagnia di San Donato che, nelle sere scorse, li hanno seguiti dalla distanza e colti in flagrante durante l’ennesimo colpo. Si tratta di due fratelli rom sinti, il 26enne B.N.M.M. e il 22enne B.A.N.M. che, assieme alla fidanzata di quest’ultimo (la 21enne S.G.) dovranno rispondere del reato di furto aggravato. Secondo i carabinieri la banda sarebbe responsabile di almeno una decina di colpi messi a segno tra Lodigiano e Sudmilano a partire dal mese di marzo. Partendo dalle numerose denunce depositate nelle ultime settimane sul territorio, gli investigatori hanno eseguito una serie di accertamenti acquisendo immagini di sorveglianza e confrontando diverse testimonianze. Alla fine le indagini hanno portato gli investigatori ad indirizzare i loro sospetti verso la coppia di fratelli che, nelle sere scorse, sono stati individuati a bordo di un’auto a San Giuliano in compagnia della loro complice. Così un’auto civetta dei carabinieri ha iniziato a seguirli dalla distanza, avendo cura di non essere notata. Dal Comune sangiulianese i due sono stati pedinati prima lungo la Cerca, poi sulla Paullese e sulla provinciale 181 fino a Comazzo. Giunti nella frazione di Lavagna i fratelli hanno arrestato la loro vettura e uno di loro è sceso dall’auto, si è avvicinato ad un furgone blu, ne ha rotto un finestrino ed ha estratto dall’abitacolo uno zaino, per poi ripartire. A quel punto i carabinieri, che avevano assistito all’intera scena, hanno deciso di dar via all’inseguimento, che si è concluso a Mulazzano con il fermo della banda. Recuperata la refurtiva, i tre sono stati quindi tratti in arresto in flagranza di reato con l’accusa di furto aggravato e il giudice del Tribunale di Lodi ne ha poi convalidato il fermo in carcere. I tre dovranno ora rispondere dei vari altri colpi per i quali sono indagati.
Redazione Web