Le bici in condivisione di Mobike e Ofo “invadono” il Sudmilano

Un numero crescente di bici gialle e argento stanno comparendo per le vie di Comuni quali San Donato, San Giuliano e Peschiera: peccato che il servizio sia attualmente valido solo all’interno dei confini di Milano

A sx una bici di Mobike in via Di Vittorio a San Donato

A sx una bici di Mobike in via Di Vittorio a San Donato A dx uno dei mezzi di Ofo posteggiato a San Bovio

Non hanno bisogno di stalli, quindi molti le parcheggiano sotto casa

L’ultima novità in fatto di mobilità dolce in condivisione è il bike sharing “a flusso libero” (free floating), sbarcato a Milano la scorsa estate. Attualmente il servizio offre ai cittadini milanesi una flotta composta da ben 12mila biciclette, suddivise tra quelle gialle e nere di Ofo e i velocipedi con la tipica livrea argentata di Mobike. Questa nuova tipologia di bike sharing si distingue da quella classica di BikeMi, presente nel Capoluogo ormai da diverso tempo, per il fatto di non richiedere appositi stalli dove i velocipedi debbano essere necessariamente ricollocati dopo l’utilizzo. Le due ruote a flusso libero, infatti, permettono agli utenti di prenderle e poi lasciarle dopo l’utilizzo in qualsiasi punto della città, dopo averle individuate per mezzo di una apposita App per smartphone. Allo stato attuale, il servizio è valido solo all’interno dei confini di Milano, ma lo scorso 27 ottobre si è svolto il primo summit a palazzo Marino teso a valutare la possibilità di estenderlo anche agli altri Comuni della Città Metropolitana. Per quanto riguarda il Sudmilano, tra le Amministrazioni partecipanti erano presenti anche quelle di Peschiera Borromeo, San Donato e San Giuliano

Per la verità, tuttavia, il bike sharing a flusso libero si è già allargato “spontaneamente” ai Comuni del territorio sudmilanese. Da qualche settimana a questa parte, infatti, e ben prima che i rappresentanti istituzionali di incontrassero a Milano per discutere dell’ampliamento del servizio, diversi mezzi di Mobike e Ofo hanno fatto la loro apparizione per le strade di città come San Giuliano, Peschiera, San Donato e Melegnano. 

«Qui in via Di Vittorio – commenta un cittadino sandonatese – già da diversi giorni si vedono molte bici argentate legate ai pali della luce ed alle cancellate. Sono posteggiate un po’ ovunque e la gente le usa come se fossero di sua proprietà. Non credo però che sia possibile farlo». Evidentemente, c’è chi ha pensato bene di montare in sella e spingersi fino al Sudmilano, per poi lasciare le bici comodamente sotto casa. 

«L’altro giorno stavo uscendo dal poliambulatorio di via Cavour dopo una visita medica – aggiunge un residente di San Giuliano – e, nel giro di pochi minuti, ho visto prima un ragazzino sfrecciare su una delle bici gialle di Ofo e poi due uomini spingerne a mano un’altra. Mi domando se poi le riporteranno o no a Milano, così che possano usarle altri utenti, visto che sono biciclette ad uso pubblico». «Io abito a Milano – spiega un automobilista – e qualche giorno fa percorrevo la via Emilia verso Melegnano. All’altezza di San Giuliano, vicino ad una fermata degli autobus, ho visto una bicicletta gialla e nera di Ofo legata ad una recinzione. Mi sono meravigliato, perché non mi risulta che il servizio sia arrivato sin qui».

Diverse segnalazioni riguardanti la presenza delle due ruote a pedali sono circolate anche sui social. In particolare, gli abitanti di San Bovio hanno condiviso alcuni scatti che documentano la comparsa delle bici per le strade della frazione peschierese. «Ne ho vista una lasciata di fianco alla ciclabile di via Umbria – riferisce un utente -. Penso sia stata abbandonata, perchè se non erro queste bici possono essere usate solo nei confini milanesi».

Alessandro Garlaschi

1 commenti

Luca :
Ciao, segnalo la totale falsità di questo articolo: essendo in free floating, le bici posso essere prese e lasciate dove si vuole, volendo una persona potrebbe pedalare da Milano fino a Cremona con una ofo, non ci sono limiti. Le bici sono geolocalizzate e ofo (e mobike) hanno fattorini assunti che seguono la posizione delle bici e le recuperano (spesso di notte), e le ridistribuiscono, riportandole in zone che la app (e quindi gli utilizzatori) identifica come zone di flusso. Sinceramente, bastava una ricerca su google, non comprendo perché questa mentalità chiusa da provinciali, che si lamentano che le bici dovrebbero essere solo a Milano. Magari apprezzare questo nuovo metodo di trasporto che permette anche ai cittadini della provincia di muoversi con più libertà, magari la domenica visto che Autoguidovie ha cancellato tutti i pullman la domenica. | venerdì 03 novembre 2017 12:00 Rispondi