Raddoppio Paullese: firmato il decreto per completare l’opera

Si attende la pubblicazione del bando ufficiale, al momento ancora in coda. I lavori comprenderanno anche l’eliminazione dei semafori di San Donato, sebbene ancora non sia noto quale soluzione si adotterà

Ancora incertezze circa il ponte sull’Adda

Una Paullese finalmente completa, in totale continuità dal Cremasco fino a Milano, con due corsie per senso di marcia e senza più semafori. Dopo anni di attese, speranze ed appelli caduti ne vuoto, per i pendolari della ex S.S. 415 sembra finalmente giunta la volta buona. Dopo che Regione Lombardia ha garantito i fondi necessari (da ultimi i 23,5mln nel “Programma degli interventi prioritari sulla rete viaria di interessa regionale”), infatti, la Città Metropolitana si appresta a battere un bando di gara che prevede la riqualificazione dei tratti ancora mancanti, compresa l’eliminazione dei semafori di San Donato, vero e proprio “nervo scoperto” per gli automobilisti. 

A renderlo noto è Agostino Alloni, consigliere regionale Pd che segue da vicino le problematiche inerenti la Paullese. «Ho parlato in questi giorni con Arianna Censi, vicesindaco di Città Metropolitana, e con l’ing. Gatta, dirigente della stessa, in merito ai lavori per la riqualificazione della ex S.S. Paullese, dopo la decisione di Regione Lombardia di finanziare tutti i lavori mancanti. Bene, la Vicesindaco Censi mi ha detto di avere firmato lo scorso 29 dicembre un decreto che prevede l’indizione di un’unica gara per l’individuazione di una ditta alla quale verrà affidato l’incarico di realizzare tre opere: i lavori nel tratto dalla Teem  fino a Zelo, il tratto lodigiano da Zelo buon Persico fino al Ponte di Spino e l’eliminazione dei semafori di San Donato». 

Quale soluzione verrà adottata per concretizzare la tanto attesa desemaforizzazione di San Donato, però, al momento non è dato sapere. Allo stato attuale il decreto in questione è ancora in coda per la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, attesa nei prossimi giorni. 

Maggiori incertezze aleggiano invece attorno alla riqualificazione del ponte sull’Adda. «I soldi ci sono – informa sempre Alloni - ma manca il via libera definitivo del Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica) e la decisione di chi farà da stazione appaltante. Ed io credo tocchi alla Provincia di Cremona, non a Città Metropolitana o alla Regione, cosi come si era deciso qualche anno fa con il protocollo sottoscritto in comune a Spino d’Adda».

Redazione Web

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