Raddoppio Paullese: parte la mobilitazione dei sindaci per chiedere certezze sul completamento

I sindaci di Spino d’Adda, Zelo Buon Persico e Paullo scrivono una lettera alle Istituzioni affinché la riqualificazione del ponte di Spino e il tratto lodigiano vengano ultimate

Mancano all’appello infatti ancora 16mln di euro

Parte da Spino d’Adda la mobilitazione dei sindaci per chiedere a gran voce il completamento della Paullese, opera cruciale attesa da tempo immemore ma su cui gravano ancora mille incertezze. Il primo cittadino spinese, Luigi Poli, insieme ai colleghi di Zelo, Angelo Madonini e di Paullo, Federico Lorenzini, sono infatti i firmatari di una lettera inviata ai sindaci della città di Cremona, al commissario della città di Lodi, ai presidenti delle province di Lodi, Cremona e della Città metropolitana ed a tutti i sindaci dell’asse dell’ex statale 415. «Attualmente – spiegano i sindaci nella loro missiva - il Patto per la Lombardia “promette” le risorse necessarie per il completamento delle infrastrutture regionali. Ma quali e quante risorse siano impegnate per il ponte di Spino e il tratto lodigiano della Paullese non viene precisato. Insomma: il patto senza un’ulteriore sforzo rischia di rimanere un foglio vuoto. Senza il completamento del raddoppio, la strada più importante del nostro territorio rischierebbe di avere un collo di bottiglia, tra il tratto cremonese e quello milanese, vanificando gli investimenti fatti in precedenza per il potenziamento e la messa in sicurezza della stessa». Per la realizzazione del ponte al momento sono stati stanziati 16mln e 500mila euro, ma il viadotto ha un costo stimato di 18mln, per cui all’appello manca un milione e mezzo. Il raddoppio della strada dal ponte alla rotonda tra Zelo e Paullo ha invece un costo stimato di 23mln, ma disponibili sono solo 8mln e 606 mila euro, per cui è necessario recuperare ulteriori 15mln. In tal senso, per avere una Paullese con due corsie per senso di marcia in entrambe le direzioni, servono ancora circa 16mln di euro. «Per questi motivi – concludono Poli, Madonini e Lorenzini – abbiamo invitato i destinatari della nostra lettera a rappresentare a Regione Lombardia l’assoluta necessità e priorità di prevedere il finanziamento degli interventi relativi, perché un’opera così importante per il territorio non può restare incompiuta».
Redazione Web