Sfruttamento della prostituzione lungo la Paullese, a Milano e hinterland: arrestati 19 albanesi

I fermati portavano in Italia giovani connazionali, a volte loro compagne, e le costringevano a prostituirsi dietro minacce. Liberate 17 ragazze

L’organizzazione trafficava anche in stupefacenti

I carabinieri di Milano, Monza e Rimini hanno smantellato una banda di criminali albanesi specializzata nello sfruttamento della prostituzione di giovani connazionali. L'operazione, scattata all’alba di martedì 26 gennaio e svolta in collaborazione con la polizia albanese, ha portato all'esecuzione di una misura cautelare nei confronti di 19 cittadini albanesi ritenuti responsabili, a vario titolo, di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. L’operazione che ha portato a questi fermi costituisce l’ultimo filone di una più lunga indagine partita nel 2012 e denominata “Tempesta” che, nel corso degli anni, ha aperto le porte del carcere a ben 104 soggetti, tutti imputati per gli stessi reati. In questo caso le ragazze sfruttate erano 17, tutte di età compresa tra 20 e 25 anni, e in molte circostanze erano legate da rapporti sentimentali (più o meno reali) con i loro sfruttatori. Le giovani venivano portate in Italia dai loro “fidanzati” dietro la promessa di un lavoro stabile e il miraggio di un futuro migliore ma, una volta lasciata l’Albania, di fatto venivano avviate alla prostituzione su strada, subendo una forte violenza psicologica e un controllo serrato. Le ragazze venivano fatte prostituire sia a Milano città (stazione Centrale, viale Abruzzi, via Bacchiglione, corso Lodi) che in provincia (in particolare lungo la Paullese a Paullo, Trezzano sul Naviglio, Bollate). I fermati dovranno anche rispondere dell’accusa di traffico di stupefacenti poiché, in base a quanto ricostruito dai carabinieri, l’organizzazione importava grosse quantità di sostanze illegali attraverso le stesse “rotte” utilizzate per far arrivare le ragazze in Italia.
Redazione Web