Torna la truffa dello specchietto: in azione tre persone a bordo di una Lancia Ypsilon

Il gruppo, due donne e un uomo molto probabilmente rom, si sposta lungo le principali arterie del Sudmilano, simulando incidenti per incastrare ignari automobilisti

Al momento denunciati una decina di casi

Quella dello specchietto è una truffa che pare proprio non passare mai di moda, anche nelle sue versioni “rivedute e corrette”. Nelle ultime settimane le strade del Sudmilano sono divenute terreno di azione per un terzetto di persone, due donne e un uomo, che si spostano a bordo di una Lancia Ypsilon di colore blu simulando incidenti per spillare denaro a malcapitati automobilisti. Allo stato attuale sono circa una decina i tentativi di estorsione denunciati alle forze dell’ordine sul territorio e tutti hanno al centro lo stesso trio, molto probabilmente rom, che si sposta sulla medesima vettura. Episodi sono stati segnalati lungo la Paullese, ma anche presso le Tangenziali milanesi e sulla Cassanese, e tutti seguono lo stesso copione. L’automobilista di turno avverte un sonoro tonfo sulla carrozzeria e, poco dopo, la lancia Ypsilon compare dal nulla. I tre occupanti sostengono di essere stati urtati e, per questo, pretendono un risarcimento immediato in contanti. Peccato solo siano stati proprio loro a lanciare un sassolino contro l’auto della loro vittima, inducendola a fermarsi. Le forze dell’ordine sospettano che, con questo stratagemma, i malviventi possano aver incastrato diversi viaggiatori che, colti di sorpresa, hanno preferito pagare. Le scorrerie della “banda della Ypsilon” hanno fatto il giro dei social, dove molti utenti hanno postato avvistamenti o hanno raccontato di essere stati potenziali vittime. L’ultimo episodio in ordine di tempo riguarda G.P., un automobilista che è entrato nelle mire del trio lungo le Tangenziali milanesi. Mentre nei giorni scorsi si stava dirigendo verso Peschiera per rincasare dal lavoro, l’uomo ha avvertito il classico tonfo sordo sulla carrozzeria. Pensando a un sassolino rimbalzato per caso, G.P. ha continuato la sua corsa solo che, pochi istanti dopo, è comparsa la Ypsilon che lo ha fatto fermare. Quando gli occupanti hanno sostenuto di essere stati urtati, l’automobilista ha raccontato che avrebbe potuto facilmente controllare l’accaduto, grazie alla telecamera in dotazione alla sua vettura. A quelle parole, però, la banda ha preferito tagliare la corda.
Redazione Web