Truffa delle riviste delle forze dell’ordine: 18 arresti

L’associazione a delinquere, sgominata dalla guardia di Finanza, faceva credere ad ex abbonati di avere debiti pregressi e che fossero già in corso cause di pignoramento

Unica soluzione il pagamento di una cifra pattuita

C’è anche una 52enne di San Giuliano tra le centinaia di persone raggirate da una vera e propria associazione a delinquere sgominata dalle scorse ore dalla guardia di Finanza di Monza, che agiva in tutto il Nord Italia. Complessivamente, a finire in carcere sono state ben 18 persone, che avevano allestito una maxi truffa per un giro da oltre 2mln di euro. Il raggiro prevedeva di contattare telefonicamente ex abbonati di riviste collegate alle forze dell’ordine, come “Il Carabiniere” o “Il Giornale della Polizia” e far credere loro di avere alcuni debiti pregressi relativamente ai vecchi abbonamenti. Per indurre le vittime in uno stato di tensione e rendere la bufala più veritiera, gli imbroglioni si spacciavano per avvocati o addirittura magistrati: questi spiegavano come fossero già in corso persino cause di pignoramento e procedure di recupero forzoso dei crediti in sospeso. Costoro, però, offrivano alle loro vittime anche una soluzione, cioè il pagamento immediato di una data cifra, da versare su carte prepagate o conti correnti poi risultati intestati a prestanome o alias. Un ruolo centrale all’interno dell’associazione criminale era ricoperto da un 38enne di Marudo (Lo), legale rappresentate di una società di call center, che forniva ai suoi complici i contatti, corredati di tutti i dati personali, degli ex abbonati alle riviste, tra cui figuravano anche anziani e disabili. Alla 52enne di San Giuliano nel 2016 sono stati “scuciti” circa 2mila euro, ma uno dei raggiri più ingenti ha riguardato un funzionario di banca lodigiano che, in diverse tranche, ha versato circa 10mila euro. Le indagini, scaturite nel 2015 a seguito di una denuncia depositata da un 60enne alla guardia di Finanza di Ivrea, hanno permesso di documentare un giro d’affari pari a oltre 2mln di euro. I 18 arrestati, di cui 8 sono finiti in carcere e 10 ai domiciliari, sono accusati a vario titolo di truffa, riciclaggio, auto riciclaggio e trasferimento fraudolento di valori.
Redazione Web

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