Fanno a botte in mezzo alla strada: due profughi allontanati da Mediglia

Uno di loro era stato persino inserito nella squadra di calcio locale. La cooperativa che gestisce l’accoglienza aveva già ricevuto segnalazioni in merito ad altri episodi di disordine pubblico legati ai migranti

A Mediglia i profughi ospitati sono 12

È costata caro a due richiedenti asilo la rissa che, nei giorni scorsi, li ha visti protagonisti per le strade di Mediglia, sotto gli occhi di diversi passanti. I due fanno parte del gruppo di 12 migranti provenienti dall’Africa subsahariana che, da circa un anno a questa parte, vengono ospitati in alcuni appartamenti privati a Mombretto e la cui accoglienza viene gestita da una cooperativa. Per motivi ignoti, la coppia di giovani ha iniziato a fare a botte per le vie medigliesi e, per riportare la calma, è stato necessario l’intervento dei carabinieri. L’episodio è stato poi segnalato alla cooperativa responsabile dell’assistenza e, dopo uno scambio di lettere con la Prefettura di Milano, si è deciso di allontanare i due profughi che hanno fatto a pugni. Tale circostanza peraltro è stata confermata anche dal sindaco, Paolo Bianchi, nel corso dell’ultimo Consiglio comunale. Entrambi i giovani colpiti dal provvedimento stavano seguendo percorsi di integrazione e inserimento, che prevedevano dei corsi di alfabetizzazione organizzati dalla Caritas, mentre uno di loro era persino stato fatto entrare nella squadra di calcio della Polisportiva di Mediglia. In realtà, la rissa sfociata nell’allontanamento dei due migranti coinvolti, pare fosse solo l’ultimo di una serie di episodi di disordine segnalati alla cooperativa responsabile dell’accoglienza in relazione agli ospiti di Mombretto. Sembra infatti che si siano verificati altri litigi, con conseguente intervento delle forze dell’ordine, e si parla addirittura di lucciole importunate lungo Cerca e Paullese. «E pensare – ha commentato a riguardo il sindaco, Paolo Bianchi – che noi non ne sapevamo niente. Dall’Anagrafe ci hanno comunicato della richiesta di documenti per 12 uomini e solo allora abbiamo avuto conferma della presenza dei rifugiati. Se esistono questi problemi con 12 richiedenti asilo, pensiamo cosa potrebbe accadere con 300». In tal senso, la preoccupazione del primo cittadino medigliese va tutta alla annunciata tendopoli che dovrebbe sorgere presso gli spazi dell’ex caserma dell’aereonautica di Bellaria, proprio al confine con il territorio di Mediglia, e di cui Bianchi è tra i più strenui oppositori.
Redazione Web