Fa da intermediario in un ricatto fasullo: carabiniere in manette

Aveva orchestrato una truffa ai danni di un conoscente, cui aveva indirizzato minacce attribuendole a presunti criminali di Melegnano

Arresto

Arresto il ricatto ordito dal carabiniere ha avuto vita breve

Un carabiniere in forza al Comando di Pavia è finito nei guai per aver orchestrato un copione truffaldino ai danni di un suo conoscente. Nei giorni scorsi quest’ultimo, imprenditore residente nel pavese, aveva ricevuto alcuni sms di minaccia alla sua famiglia, provenienti da un numero di cellulare sconosciuto. Nei vari messaggi una sedicente banda di Melegnano intimava all’uomo di consegnare una somma pari a 10mila euro, altrimenti la sua famiglia ne avrebbe pagato le conseguenze. L’imprenditore si è quindi rivolto al suo amico carabiniere, non sospettando minimamente che dietro le minacce ci fosse proprio lui. Il militare ha quindi consigliato di effettuare il pagamento per evitare le lungaggini di una denuncia, offrendosi addirittura di fare da intermediario. Sulle prime l’imprenditore ha accettato il consiglio, consegnando al carabiniere la somma pattuita, ma al contempo ha deciso di rivolgersi alla polizia, sospettando che sotto ci fosse qualcosa. L’intuizione dell’uomo si è presto rivelata corretta, perché quando una volante della polizia ha fermato il carabiniere, nell’auto di quest’ultimo sono stati trovati due cellulari. Proprio da uno di questi, risultato sequestrato a un pachistano, erano partiti i messaggi di minaccia all’imprenditore, contenenti la richiesta di pagamento ad opera della presunta banda melegnanese. Per il militare “infedele” si sono così aperte le porte del carcere di Opera.
Redazione Web