Melegnano: parte una raccolta fondi per il 19enne morto in discoteca, ma compaiono anche gli sciacalli

In alcuni punti della città è possibile effettuare una donazione a favore della famiglia, ma alcune persone non autorizzate hanno iniziato a chiedere denaro ai passanti

Srdjan Djordjevic

Srdjan Djordjevic Aperta una raccolta fondi per la famiglia, ma compaiono anche alcuni sciacalli

Gli amici di Srdjan Djordjevic, il 19enne melegnanese deceduto il 29 novembre scorso dopo una serata trascorsa in discoteca, si sono stretti attorno alla sua famiglia, lanciando una raccolta fondi a suo favore. Anche attraverso un tam tam partito dalle pagine di Facebook a distanza di pochi giorni dalla tragedia, presso alcuni esercizi commerciali di Melegnano sono stati predisposti dei punti di raccolta, per permettere ai cittadini di contribuire ai funerali del giovane. I luoghi dove è tutt’ora possibile effettuare una donazione (cioè la sala giochi Bet 1128 di via Giardino, i panifici Guerrini in piazza Risorgimento e via Dezza, il bar San Giovanni in via Frisi e il Nuovo Fiore in viale Predabissi), sono tutti segnalati per mezzo di un apposito cartello, che reca l’immagine del giovane. Ben presto, però, non hanno tardato a comparire anche alcuni loschi figuri pronti ad approfittarsi della tragedia e del senso di solidarietà di cittadini e residenti. Alcuni negozianti, infatti, hanno segnalato la presenza di due persone, a quanto sembra un uomo sui 40 anni e una giovane attorno alla 30ina che, avvicinandosi ai passanti, raccontavano loro di star raccogliendo fondi da destinare alla famiglia del 19enne. Venuti a conoscenza di questa circostanza, i promotori dell’iniziativa hanno compreso come si trattasse di un tentativo di sciacallaggio, ribadendo come le donazioni possano essere effettuate esclusivamente nei negozi indicati. Intanto le autorità non hanno ancora reso noto quando sarà possibile procedere alle esequie di Srdjan, la cui autopsia pare sia stata conclusa da poco.
Redazione Web