Quando la prostituzione è un “affare di famiglia”: 5 arresti per sfruttamento a Melegnano

In manette un padre, la sua compagna e i tre figli, tutti di origine romena, che avevano segregato e costretto a prostituirsi quattro connazionali. Le giovani erano avviate alla strada tra Sudmilano, Lodigiano e Pavese

Le ragazze venivano minacciate e seviziate se non incassavano abbastanza

La 34enne B.M., il 43enne M.V. e i figli di quest’ultimo, S.F. di 27 anni, M.C. di 20 e M.S. di 25, tutti di origine romena, sono stati arrestati dalla Squadra Mobile di Lodi con l’accusa di sfruttamento della prostituzione e si trovano tutti rinchiusi nel carcere lodigiano. La famiglia, che risiedeva da anni a Melegnano, è stata interamente arrestata all’alba di lunedì 7 marzo con l’accusa di gestire un fiorente giro di prostituzione che fruttava fino a 60mila euro al mese, sebbene i cinque in Italia risultassero nullatenenti. In base a quanto ricostruito dagli investigatori, il capofamiglia M.V., i figli dell’uomo e la matrigna segregavano da tempo quattro ragazze, tutte romene e di età compresa tra i 20 e i 27 anni, che erano state adescate via internet e portate in Italia con la scusa di un rapporto sentimentale. Le giovani erano tenute in alcuni appartamenti presi in affitto, uno a Melegnano ed altri a Villanterio in provincia di Pavia e a Sant’Angelo, in provincia di Lodi, mentre erano avviate alla strada tra Sudmilano, Pavese e Lodigiano. Le ragazze dovevano lavorare almeno 8 ore al giorno, in qualsiasi condizione di salute e atmosferica, e dovevano incassare quotidianamente almeno 500 euro. In caso contrario venivano picchiate e sottoposte a ogni forma di vessazione fisica e psicologica. Le indagini sono partite alla fine dello scorso agosto quando una delle giovani sfruttate era finita in ospedale dopo aver subìto numerose sevizie perché non si sentiva bene e non voleva recarsi al lavoro. Il personale sanitario aveva avvisato la polizia e, da allora, erano partite le indagini, che sono culminate con i cinque arresti. Nei guai è finito anche C.R., un 52enne di Landriano, che accompagnava le ragazze sul tratto di strada dove avrebbero dovuto prostituirsi. Con i soldi ricavati dallo sfruttamento, che pare proseguisse dal 2012, gli arrestati acquistavano case e beni di lusso in Romania.
Redazione Web