Anche a Milano scoppia il caso “affittopoli”

Cinque immobili in Galleria resistono con affitti “scontatissimi”: meno di 600 euro al mese per abitare a pochi passi da piazza Duomo

Galleria Vittorio Emanuele II

Galleria Vittorio Emanuele II

«La procedura di sfratto nei loro confronti è già stata avviata»

Mettiamo subito in chiaro la situazione, Milano non si trova nelle stesse condizioni di Roma. Il Comune di Roma perde 100milioni di euro l’anno a causa di immobili con vista sui Fori Imperiali affittati a 10-20 euro al mese, mentre nel Comune di Milano si può parlare di mini- scandalo “affittopoli”. Nel capoluogo lombardo infatti, sono solamente cinque gli immobili sotto inchiesta, dagli 83 che erano inizialmente negli anni ’80, e i loro inquilini non sarebbero i cosiddetti “amici di amici”. I cinque appartamenti si trovano a pochi passi dal Duomo, in Galleria Vittorio Emanuele II, quindi in una delle zone più costose di tutta Italia, eppure a vedere l’affitto dovrebbero trovarsi in periferia: meno di 600 euro al mese, incredibile ma vero. Questo significa che palazzo Marino ricava dagli affitti irrisori appena 35mila euro l’anno, 7mila al mese. 

L’assessore al Demanio Daniela Benelli ha confermato l’esistenza dei cinque furbetti, ma ha anche annunciato che «la procedura di sfratto nei loro confronti è già stata avviata» affermando come «negli ultimi anni la lotta contro i privilegi a Milano c’è stata» ricordando il recente sfratto di venti associazioni appoggiate dai politici del Comune (delle ultime due amministrazioni), che per i propri uffici prestigiosi pagavano un canone di pochi euro al mese. Gli inquilini “resistenti” in questione, sono riusciti a conquistare gli appartamenti nel famoso “Salotto” attraverso assegnazioni dirette avvenute negli anni ‘80, da ricondurre agli amici politici dell’epoca.