Dall’espulsione all’accoglienza: l’ex Cie di via Corelli a Milano ospiterà temporaneamente esuli e profughi
Nell’ex Centro di identificazione ed espulsione alloggiano attualmente 64 persone, 29 della quali sono bambini
30 ottobre 2014
Nuova vita per il Centro di identificazione ed espulsione (Cie) di Milano, sito in via Corelli, che dai giorni scorsi è divenuto centro di accoglienza temporanea per profughi in fuga dalla guerra. I locali erano chiusi dallo scorso mese di gennaio per lavori di ristrutturazione, a seguito degli incendi provocati per protesta dagli immigrati che vi erano detenuti. Ora, a seguito della convenzione formalizzata a metà ottobre tra il Comune e il Ministero dell’Interno, l’ex Cie ha ottenuto una nuova funzione. In particolare, i locali completamente rinnovati costituiranno uno strumento in più per accogliere temporaneamente le ondate di profughi siriani che, in fuga dalla guerra, da oltre 1 anno confluiscono in Stazione Centrale, in attesa di ripartire verso il Nord Europa. I primi ingressi sono avvenuti martedì 28 ottobre e hanno contato in totale 64 persone, di cui 35 adulti e 29 minori, tutti siriani. Il centro di via Corelli è composto da 5 aree, ha 155 posti in camere per lo più da 4 letti, bagni e docce, stanze adibite a mensa, uno spazio per il gioco dei bambini e un ambulatorio dove prestare cure mediche. Un team di mediatori e assistenti legali è poi presente per fornire assistenza circa la richiesta di permesso di soggiorno o di protezione internazionale. Dal 18 ottobre 2013 ad oggi le strutture milanesi hanno assistito e accolto 45.876 persone (siriani, eritrei e palestinesi), delle quali però solo 53 hanno fatto richiesta di asilo.
Redazione Web
30 ottobre 2014