Milano, arrestata la direttrice del carcere minorile Beccaria

Alfonsa Miccichè è stata arrestata per corruzione e concussione: ai tempi di Caltanisetta, assegnava i progetti di reinserimento dei minorenni, finanziati con soldi pubblici, ad associazioni di amici e parenti

Alfonsa Miccichè direttrice dell'istituto penale per minorenni Cesare Beccaria

Alfonsa Miccichè direttrice dell'istituto penale per minorenni Cesare Beccaria

Arrestata la direttrice del carcere minorile Beccaria di Milano. Alfonsa Miccichè, quando lavorava presso il carcere di Caltanisetta, sceglieva infatti le associazioni amiche cui poter chiedere lavori e assunzioni per i propri familiari. L'indagine ha riguardato le attività svolte da associazioni ed enti esterni in favore dei minori reclusi presso l'istituto penale minorile di Caltanissetta, dal 2013 al 2015.  «La funzione pubblica di rieducazione dei minorenni in carcere piegata a interessi economici e personali», è questa l’accusa che ha portato all’arresto della Miccichè per corruzione e concussione. Ai tempi in cui dirigeva la struttura siciliana, affidava le attività formative e culturali rivolte ai ragazzi a dei soggetti privati “molto vicini”, ovvero ad amici e parenti, creando un sistema illecito nel quale i fondi pubblici che finanziavano tali progetti educativi finivano proprio nelle tasche della cerchia della Miccichè. Le persone a cui la direttrice affidava i suddetti progetti di reinserimento dei minorenni, erano sprovviste di qualifiche, titoli ed esperienza. La pubblica amministrazione stanzia ogni anno per questi progetti finalizzati al recupero e alla formazione dei minori diverse centinaia di migliaia di euro suddivisi tra i vari istituti dislocati sul territorio, il che fornisce l’idea della gravità della situazione. I carabinieri di Caltanissetta, Agrigento, Catanzaro e Milano, hanno dato esecuzione al provvedimento di custodia cautelare emesso dal gip Nisseno, a carico di cinque persone: Alfonsa Miccichè, la figlia Federica Fiorenza e il fidanzato Emiliano Maria Longo, Giuseppe Focaccio e Gaetana Rosaria Migali, presidente e dipendente della onlus 'Araba Fenice' di Catanzaro. Sono accusate di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di più delitti contro la pubblica amministrazione nonché di corruzione e concussione per induzione.