Milano, bimba morta per fame, accusati i genitori

Aurora aveva 9 mesi e pesava appena 6 chili, morta a febbraio e chiuse le indagini, il pm ha rinviato a giudizio i genitori: Sono emersi particolari agghiaccianti

Nutrita a latte e camomilla, viveva in condizioni igieniche precarie con scarafaggi per casa

Milano, il decesso di Aurora avvenuto lo scorso febbraio, è una caso che ha sconvolto l’opinione pubblica, e dalle successive indagini non sembrano esservi dubbi: è morta per fame, e i suoi genitori sono i primi indagati. La bambina di 9 mesi si è spenta nell’appartamento che condivideva con i genitori e il nonno paterno, nella notte tra 26 e il 27 febbraio per un arresto cardiocircolatorio, a causa di iponutrizione cronica acuta e grave disidratazione.  Le indagini si sono concluse lo scorso 26 ottobre e il Pm Cristian Barilli ha chiesto il rinvio a giudizio dei genitori della vittima.

Al momento della sua morte pesava appena 6 chili e viveva in un ambiente altamente malsano, con scarafaggi in cucina e condizioni igieniche precarie, ma non è stata la sola scoperta raccapricciante. L’autopsia di Aurora ha infatti rilevato alcuni elementi drammatici: una piaga sulla schiena e una deformazione del cranio, dovute al fatto che veniva letteralmente abbandonata nella propria culla per ore e ore, e spesso assumeva il cibo sempre da sdraiata. Lasciata in tale posizione per giornate intere, i genitori non le cambiavano il pannolino, e ciò le ha provocato anche una forte dermatite. Il decesso però, non ha nulla a che vedere con l’abbandono in culla, bensì con quanto ingeriva: praticamente nulla. È emerso che i suoi pasti consistevano principalmente in latte vaccino diluito con acqua e camomilla, insufficienti per il suo debole corpicino che non ha retto, morendo per grave denutrizione.

Nel corso delle indagini, gli agenti della squadra mobile sono stati affiancati in alcune fasi delicate da uno psicologo, necessario ad offrire loro conforto quando erano costretti a fare i conti con la dura realtà, offerta dalle immagini forti della piccola vittima, ridotta a pelle ed ossa. L’accusa per i genitori è di  maltrattamenti in famiglia aggravati, mentre per il medico dell’ospedale San Carlo, che visitò Aurora solamente 20 giorni prima del decesso, è stata chiesta l’archiviazione dopo essere stato indagato per omesso referto.