Milano: la polizia arresta 13 “scafisti di terra”

Il gruppo gestiva un traffico di uomini dall’Italia verso il Nord Europa. La base per le partenze era fissata presso la stazione Centrale

Le indagini partite da un egiziano che rifiutò di collaborare con gli schiavisti

La Polizia di Stato ha eseguito 13 ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di altrettanti stranieri, accusati di associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento dell'immigrazione clandestina. L'operazione di polizia, denominata “Transitus”, ha permesso di ricostruire l'attività di una organizzazione criminale, "verticistica e piramidale", i cui componenti (sei egiziani, tre albanesi, due romeni, un siriano e una brasiliana, tutti regolari e di età compresa tra i 26 e di 45 anni) svolgevano l'attività di veri e propri "scafisti di terra". La banda, infatti, si occupava di trasportare immigrati attraverso l’Italia nei paesi del Nord Europa con una frequenza di circa 20 viaggi effettuati in un solo mese, per un totale di circa 100 persone. Le misure sono state chieste dal pm della Dda di Milano Alessandra Cerreti ed emesse dal gip Teresa De Pascale. Dei 13 destinatari di misura cautelare in carcere solo tre sono risultati irreperibili sul territorio nazionale. L’operazione “Transitus” era stata aperta nel 2014 dalla Procura di Monza e trasmessa per competenza alla Dda di Milano. Essa aveva preso il via dalle dichiarazioni rese ai poliziotti del Commissariato di Monza da un egiziano avvicinato dal gruppo criminale, che aveva tentato di assoldarlo come autista per i trasporti all'estero dei clandestini, ma che si era rifiutato di collaborare e si era rivolto alla polizia. Il capo dell'organizzazione è un egiziano di 37 anni che era in contatto direttamente con gli scafisti in partenza dalle coste africane. Questi lo avvertivano quando i profughi stavano per raggiungere l'Italia e così il maghrebino attivava immediatamente il suo sodalizio criminale. L’uomo inviava dei "procacciatori" alla Stazione Centrale di Milano, dove all'epoca era allestito un punto di accoglienza per i profughi nei mezzanini della stazione, con il compito di contrattare con loro il trasporto verso il Nord Europa. I cittadini dell'est Europa arrestati svolgevano poi le mansioni di autisti. La polizia ha altresì sequestrato i veicoli che venivano utilizzati per compiere i viaggi.
Redazione Web