Morosità pregressa delle case popolari: a Milano accordo tra Comune e sindacati degli inquilini

Il documento prevede un piano di rientro volontario: chi lo accetterà potrà spalmare il debito fino a 120 rate, che non potranno ciascuna superare un ottavo del reddito mensile della famiglia

I sindacati: «Un percorso condiviso che pone fine alla lunga questione»

Firmato il protocollo d’intesa tra il Comune di Milano e le Organizzazioni sindacali Sunia, Sicet, Uniat, Unione inquilini e Conia per la riscossione volontaria della morosità pregressa relativa alle case popolari, di proprietà comunale e gestite da MM. «Continuando a rinviare le scadenze e a prorogare i termini – spiega l’assessore alla Casa, Gabriele Rabaiotti - abbiamo solo fatto crescere il debito, complicando la vita alle famiglie e all’Amministrazione. Prestando attenzione alle reali possibilità economiche delle famiglie, adesso vogliamo riuscire a sanare questa situazione». La morosità in questione è quella relativa ad uno specifico arco temporale, che comprende le bollettazioni ordinarie (canoni ed oneri accessori) con scadenza a tutto il 2016, oltre ai conguagli (di canoni ed oneri accessori) a tutto il 2015. Una lunga partita, mai chiusa dai gestori degli appartamenti che si sono susseguiti negli anni. Entro il 30 aprile l’Amministrazione, tramite il gestore MM, si è impegnata ad inviare a tutti gli inquilini un’informativa relativa al Piano. Gli interessati avranno tempo per decidere il da farsi fino al 31 dicembre: se entro la scadenza non dovesse arrivare l’adesione scatterà il programma di riscossione coattiva. In caso invece di accettazione il Comune ed MM formuleranno la proposta del Piano di rientro che preciserà l’ammontare complessivo del debito e il numero di rate previste, il cui numero massimo è stato portato da 24 a 120. Ogni rata non potrà essere superiore a un ottavo del reddito medio mensile del nucleo familiare. «La firma di questo accordo è un risultato importante – commentano il Sunia, il Sicet, l’Unione Inquilini, l’Uniat e il Conia -. Ora gli inquilini avranno chiarezza del debito da rateizzare perché  sarà certo, liquido e esigibile, e potranno contestare l’entità del debito, verificarlo o ricalcolarlo presentando apposita documentazione».
Redazione Web

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