Pantigliate, l’ultimo atto d’amore per il caro figlio Marco, i genitori acconsentono alla donazione degli organi

Ancora in precarie condizioni l’altro 19enne coinvolto nel tremendo schianto, grave ma fuori pericolo il terzo giovane. Omicidio stradale l’accusa per l’autista del camion

L'ultimo atto d'amore per il loro figlio unico

L'ultimo atto d'amore per il loro figlio unico

Quando i medici dell’Ospedale San Raffaele hanno constatato il decesso del 19enne Marco Crini, in seguito alle gravi ferite riportate nell’incidente avvenuto sulla Strada Paullese all’altezza della frazione di Vigliano di Mediglia, la città di Pantigliate  si è stretta intorno alla famiglia. I genitori in un ultimo atto d’amore hanno acconsentito alla donazione degli organi.  «Questa tragedia ci tocca da vicino – commenta il sindaco di Pantigliate Claudio Veneziano –. A Pantigliate ci sconosciamo tutti, con la famiglia Crini c’è un ottimo rapporto. Marco e isuoi genitori, frequentano attivamente la vita sociale del paese e sono sempre stati disponibili ad aiutare il prossimo dando il loro contributo alle iniziative del nostro paese.  L’ho incontrato lo scorso anno – racconta il sindaco – era venuto in Comune per ritirare la Costituzione che doniamo a tutti i 18enni, i nuovi adulti. Lui è stato uno dei pochi che aveva condiviso questo momento con la famiglia. La sua mamma e il suo papà l’avevano accompagnato e ci eravamo fermati a chiacchierare, a riflettere su come, di colpo, quel giovane ragazzo era diventato uomo. Stamattina ho incontrato i suoi genitori, portando il cordoglio di tutta la città, ma francamente davanti a questa tragedia si rimane attoniti e senza parole». Marco figlio unico e grande appassionato di Calcio, seguiva la preparazione dei pulcini collaborando con lo staff dell’associazione Pantigliate Calcio 1977.«Era un ragazzo solare, disponibile, ben voluto da tutti – spiega Walter Cecchin, segretario dell’associazione dilettantistica sulle pagine de Il Giorno – l’abbiamo visto crescere. Aveva fatto tutta la trafila: dai pulcini fino agli allievi. Poi seguendo le orme del papà, Ilario, uno dei nostri allenatori fino a dicembre, si era dedicato alla preparazione dei più piccoli. Poi gli impegni lo avevano costretto a uno stop ma appena poteva tornava qui. L’avevo visto a giugno, era venuto a vedere una partita. Non ci sono parole per quanto successo, lo ricorderemo per sempre».
Ancora grave l’altro 19enne coinvolto nello schianto. Ricoverato all’Ospedale San Gerardo di Monza è stato operato alla scatola cranica per alleggerire la pressione di un grosso ematoma alla testa. Ha numerose fratture al bacino e si trova ancora in prognosi riservata. Il Fratello 29enne ricoverato all’Ospedale di San Donato Milanese  ha riportato gravi ferite alla parte bassa del ventre, ha davanti a se una serie di operazioni da affrontare, atte a ricostruire il tessuto di addome e ventre, al momento non è in pericolo di vita ma ci sono ancora complicazioni da affrontare per rilasciare una prognosi precisa. «I nostri ragazzi – commenta il titolare dell’azienda dove i due fratelli erano impiegati come operai specializzati -,fanno parte della nostra azienda da tempo. Siamo cresciuti insieme, siamo tutti sconvolti dall’accaduto. Stiamo attendendo con ansia buone notizie dagli ospedali».
La Procura  ha aggiunto agli atti del fascicolo, l’accusa di omicidio stradale,  per il conducente del camion che ha falciato il gruppo di giovani intento dopo un lieve tamponamento a compilare il modulo della constatazione amichevole.