Uccise un uomo nel 2012: arrestato un 55enne di Paullo

L’uomo è ritenuto l’autore materiale dell’omicidio di un pregiudicato di Melzo. La vittima, mentre si trovava in auto a Vimodrone, venne avvicinata dal killer in scooter, che esplose i fatali colpi di pistola

L’omicidio forse connesso al traffico di droga

Erano circa le 8:30 del 10 maggio 2012, quando un uomo in sella ad un grosso scooter nero guidato da un complice, esplose numerosi colpi di arma da fuoco all’indirizzo di una Bmw station wagon bianca per le strade di Vimodrone. Alla guida dell’auto c’era il 44enne italiano G.N., un pregiudicato residente a Melzo con precedenti legati al traffico di stupefacenti, rimasto ucciso a seguito dell’agguato. Il killer e il suo complice, con il volto celato dai caschi integrali, erano poi fuggiti a tutta velocità, facendo perdere le proprie tracce. Mercoledì 27 luglio 2016, però, ad oltre 4 anni di distanza da quella tragica mattinata, i carabinieri del Nucleo Investigativo di Monza hanno arrestato colui che si ritiene abbia premuto il grilletto. Si tratta del 55enne E.C., con alle spalle precedenti per armi e droga, residente a Paullo con la famiglia dal 2005 e dipendente di una carrozzeria di Milano. A lui gli inquirenti sono giunti grazie all’acquisizione successiva di alcuni elementi investigativi, rivelatisi poi cruciali per dare una svolta alle indagini. Anzitutto, a poche ore dall’omicidio, grazie all’analisi delle telecamere comunali che hanno ripreso la fuga dei sicari, i militari hanno rinvenuto un casco e dei guanti gettati in un cassonetto. Con l’aiuto del Ris di Parma, è stato quindi possibile isolare il Dna di colui che aveva utilizzato quegli oggetti, presumibilmente proprio il killer. In seguito, con il prosieguo delle indagini, nel 2016 le attenzioni dei carabinieri hanno iniziato a dirigersi proprio verso il 55enne paullese. Approfittando di una sosta al bar per un caffè del loro principale sospettato, gli uomini dell’Arma hanno potuto repertare un campione del suo Dna, che è stato confrontato con quello già in loro possesso. Le analisi di laboratorio hanno così permesso di evidenziare come il casco ed i guanti recuperati fossero stati utilizzati proprio dal 55enne di Paullo. Ad inchiodare definitivamente E.C. ci ha poi pensato una intercettazione telefonica nel corso della quale, parlando con la moglie, l’uomo raccontava alcuni particolari dell’omicidio e della seguente fuga in moto. Una volta raccolti tutti questi elementi, considerati incontrovertibili, il gip del Tribunale di Monza ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare all’indirizzo del 55enne, che quindi è stato tratto in arresto mercoledì 27 luglio. Allo stato attuale, però, le indagini sono tutt’altro che chiuse, poiché i carabinieri sono sulle tracce del complice del presunto assassino, che si ritiene fosse alla guida dello scooter. L’interrogatorio dell’arrestato sarà fondamentale anche per ricostruire il movente del delitto, che ancora non è stato chiarito. Gli inquirenti, tuttavia, ritengono che l’omicidio sia maturato all’interno del business del traffico di stupefacenti. La famiglia di G.N., caduto sotto i colpi di pistola del suo assassino, è infatti storicamente attiva da anni nel settore del commercio della droga nell’hinterland milanese. 
Alessandro Garlaschi