Da Peschiera adescava ragazze via web: si aggrava la posizione di un 40enne albanese

L’uomo, attraverso un profilo falso, “agganciava” le giovani, si faceva inviare foto e video hard e poi le ricattava per abusare di loro. In carcere da oltre un anno, ora gli sono stati contestati 3 nuovi casi

Le vittime erano soprattutto minorenni

Si presentava come “Emanuele”, un 17enne belloccio e spigliato, e così otteneva l’amicizia e l’attenzione delle ragazze. Ma in realtà era un 40enne albanese, il cui scopo era tutt’altro che innocente. L’uomo, irregolare in Italia ed abitante a Peschiera Borromeo, da casa sua aveva trascinato alcune giovani in un vero e proprio incubo fatto di ricatti, violenze psicologiche ed abusi, che però è stato definitivamente interrotto dai carabinieri della Compagnia di Desio. In realtà, l’uomo si trova in carcere da più di un anno, a seguito della denuncia di una ragazza brianzola, ma adesso gli sono stati contestati 3 ulteriori casi, che andranno ad aggravare ulteriormente la sua posizione. Tra il febbraio del 2015 e lo stesso mese dell’anno successivo, attraverso il profilo “fake” il 40enne ha contattato in tutta Italia tramite i social decine di ragazze. Dopo averne ottenuta l’amicizia, l’uomo si faceva inviare dalle malcapitate materiale osè, sia foto che filmati, e poi faceva scattare il ricatto. Se le sue vittime non avessero acconsentito ad avere rapporti con lui, i contenuti compromettenti sarebbero stati diffusi in rete ed inviati a genitori ed amici. Alla fine, terrorizzate e disperate, le ragazze cedevano di fronte alla minaccia. Al momento gli episodi di violenza attribuiti all’uomo sono 4: oltre alla giovane che per prima ha contattato i carabinieri e da cui sono scaturite le indagini e le successive manette, si sono aggiunti i casi di due diciassettenni, rispettivamente di Cesano Maderno e della provincia di Napoli, ed una ventenne del Milanese. Le forze dell’ordine sospettano tuttavia che i casi possano essere molti di più e per questo gli accertamenti proseguiranno. Oltre che di violenza sessuale, il 40enne è accusato anche di detenzione di materiale pedopornografico, poiché sul suo pc e su altri dispositivi di memoria sono state rinvenuti centinaia di video e foto di giovanissime senza veli.    
Redazione Web