Ammonta a 2 anni di reclusione e a una pena pecuniaria di 40mila euro la sentenza emessa nei giorni scorsi dal Tribunale di Monza nei confronti di Antonio Concas, ex sindaco di Pioltello. Era la mattina del dicembre 2013 quando Concas venne arrestato dalla Guardia di Finanza con l’accusa di aver intascato una tangente da 20mila euro da parte della ditta Sangalli & Co., per il rinnovo triennale dell’appalto per lo smaltimento dei rifiuti, appunto affidato a Sangalli. L’arresto di Concas era maturato nell’ambito della maxi operazione “Clean City”, che aveva portato alla luce un giro di tangenti negli appalti per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti urbani in diversi Comuni della Martesana, e non solo. Nel complesso le indagini avevano coinvolto 26 persone, di cui 14 finirono in carcere e 12 ai domiciliari. Tra i nomi più “illustri” figurano ad esempio l'ex vicesindaco di Cologno Monzese, Raffaele Cantalupo, condannato a 2 anni e 6 mesi, e l'ex assessore all'Ambiente di Monza, Giovanni Antonicelli, condannato a 3 anni. Pene comprese tra i 3 anni e i 4 anni e 3 mesi invece per Giancarlo Sangalli e i figli, titolari dell’omonima ditta al centro nel giro illecito. «Questa è una bella vittoria per la nostra città - ha dichiarato al riguardo il sindaco di Pioltello, Cristina Carrer - che si è vista riconoscere il danno subito dal comportamento illecito dell’ex sindaco. Questa sentenza ripristina il valore dell’etica a cui chi amministra è chiamato». «Ricorrerò in appello – ha commentato Concas dopo la sentenza - .  Non mi fermerò e seppur è stato riconosciuto che nulla è stato fatto contro la città, non intendo lasciar passare l’idea che io sia un corrotto o che vi fosse un “sistema Pioltello”».