Moschea a San Donato: il Comune chiede a Milano di ripensarci

Missiva di Andrea Checchi a Giuliano Pisapia: «Area inadatta per questioni urbane e viabilistiche»

Luogo di culto a San Donato

Luogo di culto a San Donato Uno scorcio di via Marignano

«L’area di via Marignano non è adatta a ospitare un luogo di culto e chiediamo che venga esclusa dal bando che il Comune di Milano si accinge a pubblicare». Esordisce con queste parole la missiva che, nei giorni scorsi, il sindaco di San Donato, Andrea Checchi, ha scritto a quello di Milano, Giuliano Pisapia, in merito alla possibilità di destinare ad usi religiosi l’area situata al confine tra i due Comuni. La questione è emersa per la prima volta lo scorso ottobre, quando palazzo Marino aveva individuato 3 aree atte ad ospitare nuovi luoghi di culto, probabilmente 2 moschee e una chiesa evangelica, tra le quali figurava anche l’area verde da 3400 mq a pochi passi dal terminal della metropolitana. Attraverso tale lettera, il primo cittadino sandonatese esprime il disagio dell’Ente per l’iter amministrativo avviato dal Comune di Milano riguardo la scelta di via Marignano, per una serie di problematiche di carattere essenzialmente logistico e urbanistico. Tale area, viene precisato, è unicamente accessibile dal territorio sandonatese, attraverso vie residenziali in un quartiere densamente abitato e non presenta spazi sufficienti (né ampliabili) per il parcheggio. In aggiunta, essa si trova in una posizione strategica per quanto concerne la prossima realizzazione di un asse di congiunzione fra via Emilia e Paullese, che sgravi il traffico di attraversamento. Alla luce di ciò, il Comune di San Donato chiede a Milano di individuare una collocazione più idonea per il futuro luogo di culto.
Redazione Web