San Donato: parte la petizione contro l’accorpamento del consultorio con quello di San Giuliano

La raccolta firme, nata su spinta dei cittadini ed appoggiata da alcune forze di minoranza, in poche ore ha superato le 400 adesioni

Il volantino distribuito durante la raccolta firme

Il volantino distribuito durante la raccolta firme

Gli organizzatori: «San Donato non vuole perdere un’eccellenza»

I cittadini di San Donato non vogliono perdere il consultorio di via Sergnano e lanciano una raccolta firme per salvare quella che definiscono “un’eccellenza” della loro città. Lo scorso mese di luglio, nel corso dell’Assemblea dei Sindaci della ex ASL Milano 2, il direttore dell’Azienda Socio Sanitaria Territoriale Melegnano e Martesana (ASST), il dott. Mario Alparone, aveva presentato un piano di riorganizzazione dei servizi del distretto. Tra gli interventi più significativi previsti dal piano figurava l’accorpamento del consultorio di San Donato con quello di San Giuliano, pensato in un’ottica di razionalizzazione dei servizi e dei costi. Tale provvedimento aveva tuttavia dato adito a una animata polemica, soprattutto sui social, poiché molti sandonatesi non vedevano di buon occhio la serrata di una realtà da tempo presente sul territorio e divenuta un vero e proprio punto di riferimento. Tale malcontento ha portato all’organizzazione di una raccolta firme che ha fatto il suo esordio domenica 18 settembre in Cascina Roma e poi in via Libertà e che proseguirà nei prossimi giorni in vari punti della città, che verranno comunicati di volta in volta. «Abbiamo iniziato alle 16,00 circa la raccolta – ha fatto sapere Gina Falbo, Consigliere di minoranza e tra le organizzatrici della petizione - e solo nel giro di qualche ora abbiamo raccolto circa 420 firme. File di cittadini per firmare. Tutti, senza nessun colore politico, impegnati a esprimere con la propria firma la volontà di richiedere che il consultorio, i suoi preziosi servizi e i suoi bravissimi operatori restino a San Donato. Tanti hanno voluto saperne di più perché non conoscevano questa brutta novità. Tanti hanno detto che si impegneranno a loro volta per raccogliere firme e informare altri cittadini. Siamo solo all'inizio».
Redazione Web