San Donato: prosegue senza sosta la protesta di portinai e receptionist Eni

Dopo un cambio di appalto i lavoratori non hanno accettato le condizioni dell’azienda subentrante e sono stati licenziati. Da settimane organizzano picchetti sotto il V Palazzo uffici. Bloccata anche la via Emilia

Una delle proteste inscenate dai manifestanti

Una delle proteste inscenate dai manifestanti

I sindacati scrivono una lettera al Prefetto di Milano

Da ormai quasi un mese prosegue senza sosta a San Donato la protesta di 50 addetti tra portinai e receptionist impiegati da Eni, che hanno perso il lavoro e chiedono garanzie per il loro futuro. La questione verte attorno all’entrata in scena del Consorzio Prodest, recentemente vincitore della gara per il servizio di portierato e reception per Eni, ai danni dell’azienda Security Service, precedentemente detentrice dell’appalto. Gli animi dei dipendenti hanno iniziato a scaldarsi dopo che Prodest ha proposto loro delle condizioni lavorative che sono subito state giudicate svantaggiose in termini di stipendio e garanzie rispetto a quelle in vigore con Security Service. Per questo motivo i lavoratori hanno rifiutato la proposta di contratto avanzata dall’azienda subentrante e, per tutta risposta, nelle scorse settimane si sono visti recapitare delle lettere di licenziamento. Da allora sono quindi partite proteste e picchetti non-stop, che hanno visto pressoché ogni mattina i lavoratori riunirsi sotto il V Palazzo Uffici Eni, con tanto di striscioni, bandiere e fischietti. Nel corso delle manifestazioni spesso i dipendenti si sono spostati per portare il loro malcontento anche presso le altre sedi di Eni sparse per la città di San Donato. Per rendere la loro protesta ancor più incisiva, i manifestanti hanno rallentato il traffico della via Emilia, si sono sdraiati per terra e, in alcune circostanze, hanno tentato di impedire l’ingresso ai dirigenti. Lo scopo delle dimostrazioni è quello di sensibilizzare Eni e il Consorzio Prodest per chiedere di essere assunti con le medesime garanzie e condizioni contrattuali della precedente gestione, nella speranza di chiamare a un tavolo di confronto tutte le parti in causa. Per raggiungere questo obiettivo, nei giorni scorsi i sindacati provinciali hanno scritto una lettera al Prefetto di Milano, nella speranza che questi possa fare da mediatore in una vicenda ancora totalmente aperta.
Redazione Web  

1 commenti

Cristina :
Volevo approfittare di questo spazio per ringraziare tutti i partecipanti allo scipero. Erano oltre sei mesi che non trovavo lavoro, e grazie a voi sto avendo l'opportunità di guadagnarmi lo stipendio, certo non erano i soldi che avrei sempre sognato ma quando sei nella jungla del precariato impari ad accontentarti, e senz'altro non torno a casa stanca con la schiena a pezzi. Vi auguro di ritrovare, nell'Italia di oggi il sogno che avete smarrito. | giovedì 21 aprile 2016 12:00 Rispondi