Truffarono una 96enne di Brescia: scoperti altri raggiri dei malviventi campani

I due avevano messo in atto la truffa del “falso avvocato” ma erano stati arrestati a San Donato presso un Compro oro, dove si erano recati per rivendere i gioielli sottratti.

Le indagini hanno fatto emergere altre truffe messe a segno

Sono almeno altri tre i raggiri messi a segno dalla coppia di pregiudicati campani (un 43enne e un 58enne), salita qualche tempo fa agli albori delle cronache per essere stata “incastrata” dalla stessa pensionata di 96anni che aveva truffato. I due erano specializzati nella cosiddetta truffa del “falso avvocato”. Uno dei due, spacciandosi appunto per un legale, contattava donne anziane, possibilmente sole, raccontando loro che un parente si trovava in stato di fermo presso i carabinieri per aver causato un incidente stradale. Affinché il congiunto venisse rilasciato, era però necessario che l’ignara vittima consegnasse una somma di denaro per l’espletamento di tutte le pratiche necessarie. Proprio con questo stratagemma, lo scorso 5 maggio i due pregiudicati avevano sottratto denaro e gioielli ad una 96enne di Brescia e si erano poi recati a San Donato presso un Compro oro per rivendere i preziosi. Proprio qui, però, ad attenderli avevano trovato i carabinieri, allertati dalla stessa anziana che, successivamente, aveva verificato come sua figlia non fosse stata coinvolta in alcun incidente. Il 43enne e il 58enne erano quindi stati arrestati e spediti dritti a San Vittore. Nonostante l’arresto, nelle ultime settimane le indagini dei carabinieri della Compagnia di San Donato a carico dei due malfattori sono proseguite ed hanno portato a nuovi sviluppi. Secondo gli investigatori, infatti, prima della donna residente a Brescia almeno altre tre pensionate erano cadute nella rete tesa dal duo. Si tratterebbe di una 84enne in provincia di Cremona, di una 81enne di Monza e di una 74enne di Vercelli, tutte derubate di contanti e gioielli con la truffa del “falso avvocato”.
Redazione Web