Crisi alla Bindi di San Giuliano: nessun esubero

L’azienda rivede la sua posizione di tagliare i preventivati 126 posti di lavoro. La decisione al termine di un vertice tra proprietà e sindacati

Assolombarda

Assolombarda La sede milanese dell'importante associazione di imprese, dove sono avvenuti i negoziati

I dipendenti della Bindi di San Giuliano possono tirare il fiato, grazie all’accordo stipulato tra le rappresentanze sindacali e l’azienda, che ha scongiurato i temuti 126 tagli annunciati a settembre. La proverbiale “fumata bianca” si è avuta nel pomeriggio di martedì 21 ottobre, a seguito del vertice che ha visto le parti interessate riunirsi presso la sede milanese di Assolombarda. Nello specifico, Bindi si è impegnata a rinnovare fino al 2016 i termini dell’intesa che era stata raggiunta già a dicembre 2013 (cassa integrazione straordinaria per 24 mesi, agevolazioni per la mobilità volontaria o il pensionamento anticipato), escludendo quindi i licenziamenti. La notizia è stata accolta con entusiasmo dal nutrito gruppo di lavoratori che, durante le fasi del vertice, si era assiepato di fronte al quartier generale di Assolombarda con striscioni e cartelli. Ad ogni modo, i sindacati hanno fatto sapere che manterranno alta la guardia e che, nei prossimi giorni, chiederanno a Bindi maggior chiarezza, attraverso l’illustrazione nel dettaglio del piano di rilancio industriale. Può quindi dirsi conclusa la nuova lotta degli addetti Bindi che, da circa un mese, avevano ripreso la battaglia a difesa dei loro impieghi. Nel corso delle ultime settimane erano state infatti organizzate diverse forme di protesta, dai picchetti e le manifestazioni all’esterno dell’azienda al pacchetto di 40 ore di sciopero, fino all’incontro con il sindaco Alessandro Lorenzano in attesa del summit in Assolombarda. 
Redazione Web